I leggendari Clipper  

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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Uno smacco per gli Inglesi  

   Negli anni che seguirono alla scoperta dell'oro in California, non tutti i Clipper segnarono le rotte da e per San Francisco, altri seguitarono sulle rotte con la Cina per il commercio del tè, destinato più che altro ai mercati inglesi.

A questo punto bisogna fare una breve premessa. 

   Fino a pochi anni prima, i commerci tra l’Inghilterra e l’Oriente erano preclusi alla navi americane, infatti erano un monopolio esclusivo delle sole incontrastate navi britanniche per via del “British Navigation Acts” ovvero “Gli atti di navigazione” che erano in vigore dai tempi di Oliver Cromwell sin dal lontano 1651. Finalmente, il parlamento inglese si stava rendendo conto che proprio a causa di quei trattati di navigazione, l’Inghilterra, sarebbe finita in una sorta di isolamento economico. Si arrivò così all’anno di grazia 1849 e finalmente i trattati di Oliver vennero messi da parte. 

   E’ da precisare inoltre che i traffici, sino agli inizi del 1800, che le navi inglesi compivano regolarmente tra il mare della Cina al mare del Nord, duravano un anno e anche oltre e, lungo andare, questo incominciò a influire negativamente sui costi oltre, beninteso, alla fragranza del prezioso prodotto. Naturalmente il monopolio di questi traffici apparteneva alla opulenta Compagnia delle Indie, un vero gigante dei commerci britannici, la quale era divenuta così potente da impensierire gli stessi governanti britannici. La conseguenza fu che vennero emanati alcuni provvedimenti restrittivi in revoca ad alcune concessioni fatte sino allora, iniziando così una sorta di liberalizzazione del commercio. 

   Ovviamente, allo stato attuale delle cose, le navi inglesi non erano in grado di competere in quanto a velocità con quelle americane Questa scelta politica fu messa in atto perché, di fronte all’evidenza dei fatti, il governo confidava che i loro armatori si sarebbero finalmente decisi a costruire delle navi che potessero competere con i Clipper statunitensi. La scintilla, se così si può dire, che fece scattare la molla della riscossa anglosassone, fu il giorno in cui un Clipper americano, l’Oriental, (foto 08) entrò nel bacino londinese e attraccò al molo della West India con un carico di tè. Era il 3 Dicembre del 1850. La nave era  partita da Hong Kong il 28 di Agosto dello stesso anno percorrendo la traversata in soli 97 giorni, inoltre il suo comandante, il Capitano Ted Palmer, fratello del già famoso Net Palmer, aveva fissato il prezzo dell'intera partita all’inaudita tariffa di 6 sterline per Tonnellata, il doppio rispetto alla tariffa imposta dalla Compagnia delle Indie, cioè 3 sterline e 10 scellini. Ebbene, quest’ultimo fatto accompagnato dagli eventi sollevò uno scalpore tale da scuotere la vecchia capitale Vittoriana. Un cronista dell’epoca scrisse che l’arrivo della nave yankee, provocò una ondata di preoccupazione in tutto il paese e un’eccitazione pari a quella del “Boston Tea Party” (appendice C) che nel lontano 1773, a Boston, causò la scintilla della rivoluzione americana. La folla che si accalcava sul molo guardava ammirata quella nave dagli alberi così alti da soverchiare tutte le altre, e poi lo scafo, lungo e sottile con la prua affilata. Insomma, ne furono ammirati ma, al contempo, anche invidiosi. Il “Times”  tuonò: “Dobbiamo raccogliere questa sfida e dimostrare al nostro rivale, oramai libero dai ceppi, che la nostra comprovata capacità e la potenza indiscussa della nostra industria e il nostro ingegno, sapranno vincere”.

 

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