"U-boot" i battelli del mare sommerso a cura di Alessandro BELLOTTO
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L'U-boot 35 |
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L'U-35 lo si può considerare il sommergibile più celebre di tutta la flotta sottomarina Tedesca della prima guerra mondiale, più che per le sue imprese condotte nel mediterraneo sotto il comando del capitano di corvetta, Lothar von Arnauld de la Periere, l'U-35 è celebre in quanto lo si può considerare il prototipo di sommergibile il cui stile e le caratteristiche tecniche e per l'armamento che esso incorporava, ha rappresentato un optimum . Durante la grande guerra, questo mezzo rappresentò quanto di meglio i tecnici tedeschi seppero fare in quanto a navigabilità, e infatti, secondo i principi della idrodinamica, un sommergibile per resistere alle enormi pressioni dell'acqua che si scaricano sulla superficie dello scafo deve avere una forma fisica cilindrica e affusolata alle estremità ebbene, l'U-35 aveva uno scafo resistente cilindrico ed era circondato a sua volta da un secondo scafo che conteneva le casse zavorra e depositi nafta ed era sagomato a similitudine di uno cacciatorpediniere; quando si immergeva l'acqua invadeva lo spazio intermedio fra i due scafi in modo tale da non gravare con troppo sullo scafo interno. Pur incontrando una certa resistenza all'avanzamento quando era in immersione, considerata di minor conto, e visto che per per la maggiore i battelli navigavano in superficie, questo profilo quando il sommergibile navigava in superficie gli conferiva una maggior stabilità e poteva raggiungere un'andatura di 18 - 20 nodi. Sempre durante il corso della guerra i tecnici tedeschi cercarono di migliorare tale struttura, più che altro aumentando il profilo di prora per poter installare quattro tubi lanciasiluri. Questa linea di scafo si rivelò così fondamentale che gli U-boot della seconda guerra mondiale si distanziarono di poco da questo modello tranne che per alcune altre modifiche del tipo di ricavare le casse nafta all'interno dello scafo primario. L'U-35 fu varato a Kiel nel 1913, ed alcune sue caratteristiche erano le seguenti: - lunghezza: 64,60 mt. - larghezza massima: 6.20 mt. - dislocamento: 800 T. - altezza dalla chiglia a ponte: 3.50 mt. - armamento: 2 tls a poppa e a prora (sei siluri di scorta) 1 cannoncino al centri prora da 105 mm. - equipaggio: 35 uomini. - propulsori: due motori diesel da 1700 Hp cd. (due assi elica) Data la estrema necessità di avere la massima capacità offensiva, la maggior parte del volume interno era dedicata alle apparecchiature e alla sua capacità offensiva, per cui l'equipaggio doveva accontentarsi di convivere in spazi molto angusti con un unico servizio igienico per tutti e l'ausilio di una piccola cucina onde poter servire qualche pasto caldo. Nelle casse di zavorra poste all'esterno dello scafo principale, potevano imbarcare acqua sufficiente in modo tale che il dislocamento dello scafo superasse di poco la spinta idrostatica dell'acqua e con l'ausilio dei motori e dei timoni orizzontali, il battello veniva spinto verso il basso e manteneva questa galleggiabilità zero per tutta la durata dell'immersione. In caso di estrema urgenza si espelleva l'acqua dalle casse zavorra con l'ausilio dell'aria. I motori elettrici erano collegati ai diesel tramite giunti invertibili; quando si voleva caricare le batterie i motori termici facevano girare i motori elettrici al contrario che così fungevano da dinamo. Le batterie di accumulatori erano collocate sotto il paiolato dello stesso locale e potevano fornire una autonomia, in immersione, di circa due ore a una andatura di 6 - 8 nodi. Incorporava due periscopi, uno serviva per la navigazione mentre l'altro era utilizzato unicamente per il puntamento e il lancio dei siluri, e affinché le lenti e i prismi non si appannassero, queste venivano preventivamente riempite di aria deumidificata e opportunamente sigillate.
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