"La Serenissima Repubblica" a cura di Alessandro BELLOTTO |
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Le vicende in terra d'Oriente |
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Ma la terra di Palestina così come i puntiformi insediamenti cristiani non ebbero pace, nei vent’anni che seguirono, i musulmani continuarono ad attaccare i presidi riconquistando gradatamente parte di quel territorio che avevano perduto in precedenza, nonostante che i cristiani d’Europa continuassero ad inviare spedizioni. La seconda crociata ebbe luogo nel 1145 e la terza nel 1188, ma i cavalieri crociati, per quanto fossero ardui i loro sforzi, non riuscirono a mantenere a lungo quel già precario regno oramai in declino. Purtroppo verso la fine del XII° secolo persero anche Gerusalemme. Durante questo periodo, la sola cosa che si limitò a fare Venezia fu di trasportare i pellegrini cristiani nei luoghi santi e/o armi a supporto per i crociati, cosa questa che si dimostrò essere un lucroso affare. Ma la grande impresa, per così dire, che portò Venezia ad essere elevata al rango di impero, fu la sua partecipazione alla quarta crociata, che la vide schierata al fianco dei cavalieri cristiani allorquando questi espugnarono Costantinopoli. Questa volta le battaglie non si consumarono lungo i litorali africani in Terra Santa, ma bensì proprio là, sotto le mura dell’antico crocevia del mondo, dove si era sviluppata l’enfasi di un immenso potere… proprio nel cuore dell’impero bizantino. Ma perché Venezia si armò contro Bisanzio. Bisogna ricordare che da quando nel 330 d.C. Costantino aveva opportunamente trasferito il governo dell’impero romano nell’antica Bisanzio ribattezzata poi Costantinopoli, quest’ultima, fu destinata dalla storia ad assumere un ruolo cruciale: prima nel tracollo di Roma e poi nella salvaguardia della civiltà romana, quale erede dell’impero romano d’occidente, nell’infinito marasma barbarico sino alla sua caduta. Ora: sin dai tempi della progressiva ascesa di Venezia e man mano che l’impero Bizantino si indeboliva, quest’ultimo faceva sempre più affidamento sulle navi della serenissima per proteggere i propri traffici nel catino del Mediterraneo occidentale, in cambio di congrui privilegi a Lei concessi. Però l’antica intesa con Bisanzio era sempre stata piuttosto complessa anzi, molto complessa, da cui, quando agli inizi del XII° secolo, queste divennero rivali nei traffici d’oriente, tutti i veneziani che si erano stabiliti a Costantinopoli sin dai tempi delle grandi alleanze, cominciarono ad essere boicottati e soprattutto invidiati per i loro successi e per gli stessi privilegi a loro concessi, gioco forza, nel 1118, Bisanzio annullò tali privilegi e concluse nuovi trattati con i Pisani. I veneziani non se ne dimenticarono e quando trent’anni più tardi si riallearono con Bisanzio per combattere i Normanni che minacciavano gli interessi di entrambi attaccando la Grecia, ancor quando le forze congiunte erano nelle acque di Corfù, alcuni veneziani per burla insediarono una pantomima a carico dell’imperatore. Quando l'episodio fu riferito al suo destinatario, quest’ultimo si infuriò a tal punto che tutti i veneziani residenti nel territorio bizantino furono arrestati e i loro beni confiscati. A questo punto Venezia come rappresaglia inviò una potente flotta alla volta di Costantinopoli per riscattare gli antichi diritti ma, malauguratamente, l’intera flotta fu quasi decimata da un’ondata di peste. Ma cosa c’era alle spalle dell’impero che non andava e perché mai l’imperatore si era tanto accanito contro Venezia! E’ presto detto: l’impero bizantino si stava rapidamente indebolendo. Sostanzialmente ciò era dovuto alle pressioni esterne e alla corruzione e all'opulenza interna. Se da una parte vi erano le continue sbocconcellature degli invasori: tra cui gli arabi, che si attestarono nelle province meridionali in Siria e in Palestina; e poi i turchi, provenienti dalle steppe dell’Asia centrale che conquistarono le province dell’Asia minore; per non parlare in fine dei navigatori normanni, che si attestarono negli ultimi possedimenti dell’Italia meridionale. All’esatto opposto, vi era la raffinatezza e lo sfarzo in cui viveva la popolazione, che col tempo rammollì le sue forze indebolendole a tal punto da rendere l’organizzazione militare pressoché inesistente. Lo sfrenato miscuglio greco orientale di culture e sofisticatezze, si mescolava al misticismo cristiano rendendo le menti sempre più deboli, e che nessun comando oramai era più in grado di redimere.Alle sue immense ricchezze che da sempre attiravano lo sguardo dei paesi d’occidente meno ricchi e meno raffinati, si sommavano motivi religiosi: cioè il crescente divario tra l’ortodossia della Grecia orientale e la cristianità latina occidentale. Il tutto era aggravato dal fatto che Bisanzio, nelle prime tre crociate, aveva collaborato con un aiuto minimassimo contro le invasioni dell'islam.
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