Le fregate americane del 1797 a cura di Alessandro BELLOTTO
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Dunque, la risonanza delle voci che riportavano in patria il perpetrarsi di questi crimini, cominciò a dilagare su tutto il territorio e a sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto sull’aspetto della libera autodeterminazione, e le progressive richieste di riscatto finirono per esaurire anche l’ultimo baluardo di tolleranza. Il fatto era che gli stati della giovane america non avevano al loro attivo alcuna nave da guerra, durante la rivoluzione molte finirono affondate o catturate dagli Inglesi e altre ancora furono affondate dagli stessi coloni perché non cadessero in mano nemica. Come potevano quindi pensare di fronteggiare la situazione d’oltre mare allo stato attuale delle cose? Ciò che necessitava era una forza navale capace e potente. Molti coloni, per lo più del sud, non desideravano affatto essere coinvolti in potenziali conflitti in Europa ed inoltre, cosa da non trascurare, nelle casse del paese non vi erano fondi sufficienti.
Ma col perdurare delle atrocità barbaresche,
prese sempre più piega l’idea di porvi fine e l’unico modo era quello
di una guerra, ed alla fine, il Senato, approvò e non senza contrasti la
creazione di una Marina da Guerra. La cosa però fu quasi subito
insabbiata, anzi, l’idea era proprio quella di archiviarla al più
presto.
Ad un certo punto della storia però, accadde un fatto che nessuno
aveva previsto, e fu proprio la vecchia Inghilterra a metterci lo zampino,
proprio per contrastare i commerci americani divenuti oramai troppo
concorrenziali così, quest’ultima, convinse il Portogallo che teneva
sotto controllo lo stretto di Gibilterra, a sottoscrivere un trattato
con Algeri, liberando così le colonne d'Ercole e permettendo il dilagare dei
corsari in Atlantico.
Siamo oramai alle soglie del 1793 e nel susseguirsi degli
avvenimenti, oltre a subire notevoli perdite di naviglio mercantile, gli Stati Uniti
videro aumentare sensibilmente il numero dei propri connazionali cadere
nelle mani dei corsari, e per di più, la Royal Navy cominciò a fermare le
navi mercantili americane per sottrarvi parte dell’equipaggio per
arruolarlo con la forza sotto le proprie insegne. Il Congresso a questo
punto non aveva scelta inoltre, si stava rendendo conto, e con esso lo
stesso Jefferson allora ministro degli esteri, che sarebbe stato
inevitabile un eventuale coinvolgimento del paese sulla scena Europea,
soprattutto dopo la dichiarazione di guerra da parte della Francia
rivoluzionaria di Napoleone all’Inghilterra.
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