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Storia dell'Aviazione Navale Italiana

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Al lato:

Un SH-34/J Seabat sul ponte di volo di una Unità maggiore della Marina Militare; il grosso elicottero americano é il primo elicottero dotato di una avionica completa con capacità "ognitempo".

(Foto MARISTAT/UDAP)

 

   

...ma proseguiamo nella narrativa.

     Nel 1962 arrivano dagli U.S.A. i primi grandi elicotteri Sikorsky SH-34 G/J Seabat che dispongono di un'ampia autonomia e di una avionica che consente anche il volo notturno; con questo elicottero e anche possibile, dopo aver opportunamente rimosso gli ingombranti apparati A/S, trasportare un nucleo di uomini del Battaglione San Marco o di incursori del COMSUBIN.

      Ma soprattutto queste macchine permettono un importantissimo salto di qualità, in quanto sono in grado di individuare i sommergibili nemici, grazie all'ecogoniometro ed all'impiego di sonoboe, e di neutralizzarli con uno dei siluri leggeri in dotazione: si tratta dunque del primo autentico elicottero "hunter-killer" entrato in linea con la Marina Militare Italiana.

     Nel 1963 Grupelicot-uno si trasferisce da Augusta sull'aeroporto di Catania-Fontanarossa dando cosi ufficialmente vita alla prima Stazione Elicotteri Marina Militare "Maristaeli-Catania", dove solo un anno più tardi verrà costituito anche la componente elicotteristica Grupelicot-due.

...una catastrofe si abbatte sulla Maristaeli-Catania.

     Il 31 Ottobre del 1964, nella zona est della Sicilia e più precisamente a sud del capoluogo di provincia Catania, proprio in prossimità dell'aeroporto di Fontanarossa si abbatte un violento fortunale che in poco tempo assume un livello distruttivo di elevata intensità che scaricherà a terra una violentissima tromba d'aria che distruggerà l'hangar della Marina con 17 velivoli e alcuni S2F della Marina Olandese che si trovavano rischierati in quella sede per operare con alcuni raparti italiani. L'88° Gruppo antisom ubicato nella parte opposta della pista fortunatamente rimase illeso. Certamente fu in duro colpo per la componente volo che proprio in quegli anni si stava sviluppando. Una rovina in piena regola, quasi il 60% dei materiali di supporto l'hangar e quant'altro fu distrutto, tutti gli uomini disponibili lavorarono alla luce delle fotoelettriche per salvare il salvabile. Non fu cosa facile ricominciare, sopratutto dal punto di vista economico, la Marina non ebbe esitazioni e mise a fronte uno stanziamento straordinario anticipando i programmi e pian piano la situazione si ristabilì rifiorendo con nuove energie.

     Nel 1964 a fianco degli SH 34 G/J entrano in linea anche gli Agusta-Bell AB 204 AS, un elicottero medio dotato di un sistema automatico di controllo del volo, ideale per l'hovering, e di un sonar ad immersione per localizzare i sommergibili nemici.

     L'AB 204 AS è anche più piccolo dell'SH-34 G/J, e può quindi operare da bordo delle unità minori; inizialmente è armato solo con siluri A/S, ma in seguito verrà installato un radar di ricerca Ecko che, insieme ai missili filo-guidati aria-superficie AS-12, consentirà per la prima volta di svolgere anche missioni contro unità di superficie.

 

In basso:

Elicotteri AB 204 AS al parcheggio sul piazzale antistante all'Hangar di maristaeli-Catania.

 

(foto personale)

 

 


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