Home

Storia dell'Aviazione Navale Italiana

6 di 16


 

Portaerei "Illustrius" da questa unità partirono gli aerosiluranti  che sferrarono l'attacco alla base navale di Taranto l'11 Novembre 1940

(Foto Ufficio Storico M.M.)

 

      Gli avvenimenti che sin dall'inizio della Seconda guerra mondiale, caratterizzarono le problematiche sulla condotta e sull'utilizzo dei mezzi aerei, non tardarono ad affacciarsi nel teatro delle operazioni navali. Ancora oggi, talune controversie sui alcuni fatti che sui sono succeduti, non si sono completamente assopite. La realtà sta nel fatto che le forze aeronavali italiane,  scontarono le incomprensioni e gli errori e, sopratutto, i ritardi sulla preparazione dei vent'anni precedenti. Un chiaro esempio è  rappresentati nella battaglie di Punta Stilo.

     E' significativo il commento a questo proposito dell'allora Ministro degli Esteri, Galeazzo Ciano, che egli riporta nel suo famoso Diario sotto la data del 13 Luglio 1940 dice testualmente: " La vera polemica in materia di combattimenti navali, non è tra noi e gli Inglesi, bensì tra l'Aviazione e la Marina. L'Ammiraglio Cavagnari sostiene che l'azione aerea è del tutto mancata nella prima fase della battaglia e che, quando finalmente è venuta, è stata diretta contro le nostre navi, le quali durante 6 ore, hanno subito il bombardamento degli S 79....il testo si conclude dicendo, stamane Mussolini ha detto che in tre giorni ha annientato il 50% delle forze inglesi nel mediterraneo." 

     Purtroppo le nostre forze marittime subirono altri significativi attacchi proprio da parte di aerosiluranti nemici, l'11 Novembre del 1940, alcuni di questi decollati dalla portaerei "Illustrius"  misero fuori combattimento a Taranto le corazzate: Littorio, Duilio e  Cavour  e ancora, il 24 Marzo 1941, altri aerosiluranti decollati da un'altra portaerei la "Formidable" danneggiarono la corazzata Vittorio Veneto che fortunatamente riuscì a rientrare a Taranto; danneggiarono anche l'incrociatore pesante Pola. Gli stessi aerei successivamente furono ancora i protagonisti nella battaglia di Capo Matapan che sanzionò la grave perdita della prima divisione navale con gli incrociatori: Zara, Fiume e Pola e due caccia-torpedinieri: Carducci e Alfieri.  In questa battaglia morirono ben 2023 marinai e tra questi: 783 del Zara, 813 del Pola, 211 dell'Alfieri e 169 del Carducci. La Fleet Air Arm e la portaerei "Formidable" erano state malauguratamente le carte vincenti nelle mani dei britannici.

     Questi tragici avvenimenti, in gran parte sono stati il risultato di azioni  legate all'insolvenza di una adeguata copertura aerea in contrapposizione all'attacco sferrato dal nemico con altrettanti mezzi aerei...dunque, questa fu la risposta alle incongruenze ideologiche del passato che, alla luce dei fatti, richiamarono d'urgenza l'interesse per le portaerei, da ciò, si predispose urgentemente il transatlantico Roma alla trasformazione in base a studi preliminari realizzati sin dal lontano 1936.

     Nelle sue memorie, l'Ammiraglio Iachino, ripropone il colloquio intercorso con il Capo del Governo a Palazzo Venezia, il Duce Benito Mussolini, del quale ripropongo alcuni brani..."Voi avete fatto- disse Mussolini - un'operazione importante...'che portava le nostre forze navali ad operare profondamente nel mediterraneo orientale...'Voi avete veduto, sulla vostra testa, durante tutta la missione, un solo aereo nazionale o tedesco; tutti gli apparecchi che vedevate intorno a voi erano nemici, e vi seguivano, vi attaccavano, vi dominavano...'questo stato di cose non può durare, non è concepibile che operazioni navali si svolgano in acque controllate dal nemico senza la necessaria ricognizione aerea, e sopratutto senza l'indispensabile protezione degli aerei da caccia. E siccome gli aerei da caccia hanno una ben limitata autonomia, bisogna che le navi si portino con sé la loro scorta aerea. E' necessario insomma che le forze navali in mare siano sempre accompagnate da almeno una nave portaerei. Il problema è già stato posto allo studio. Nel frattempo bisognerà che evitiate inutili perdite di navi e di uomini...". 

     La realizzazione dell'Aquila pronosticata in 8-9 mesi di lavori e quasi subito portata a 15 molto presto si rilevò una utopia. I lavori iniziarono nel Luglio del 1941 e si protrassero sino alla prematura sospensione nel Giugno del 1943. Però, nonostante le difficoltà nel reperire le materie prime e di altre prioritarie esigenze, tenuto conto anche delle impositività della guerra stessa, i Cantieri Ansaldo di Sestri Ponente, attenendosi alle specifiche tecniche, riuscirono a realizzare una buona unità che non avrebbe di certo sfigurato al confronto delle altre marine. Ovviamente la sospensione dei lavori fu la conseguenza negativa dell'andamento del conflitto. 

Per gli appassionati delle statistiche (appendice quattro)

 

 

 

 

 

 

Aerosilurante "Swordfish" della Flect Air Army fu questo tipo di velivolo ad affondare la corazzata Cavour.

(Foto Ufficio Storico M.M.)

 

 

 

 

 

Transatrantico Roma fu requisito alla fine del 1940 per essere trasformato in nave portaerei in base a studi effettuati sin dal lontano 1936

(Foto Ufficio Storico M.M.)

La portaerei Aquila ex transatlantico Roma mai entrata in servizio anno della foto 1951 scattata a La Spezia poco prima di essere avviata alla demolizione

(Foto Ufficio Storico M.M.)


precedente
Indietro

Home
Indice

successiva
Avanti