alipiccole.gif (2680 byte)

SH-3D Sea King

4 di 6


    Dopo cinque anni in cui si alternano successi a fallimenti, tra cui gravi problemi nell'interfacciamento con l'avionica dell'elicottero, gli studi su questo sistema vengono abbandonati per lasciare spazio allo sviluppo del nuovo sistema OTO Melara Marte Mk-2.

    Gli ultimi sei esemplari del Sea King acquisiti dalla Marina Militare sono invece nell'ultima versione sviluppata dall'Agusta che è nota come SH-3D/H; su questi elicotteri a livello strutturale è stato rinforzato il pilone di coda, il che ha comportato un leggero incremento della superficie dell'impennaggio orizzontale e della lunghezza delle pale del rotore anticoppia. SH-3D "Mazinga" a bordo di N. San Marco
    All'esterno i nuovi SH-3D/H sono facilmente riconoscibili per la protezione posta davanti alle prese d'aria dei motori onde evitare l'ingestione di corpi estranei e dell'acqua marina, e soprattutto per le numerose bugne poste su tutta la fusoliera che contengono i sensori del sistema ESM/ECM Elt 2651 dell'Elettronica, una particolarità che tra l'altro è valso al velivolo il soprannome ufficioso di "Mazinga".
    Attualmente sono rimasti in servizio 29 esemplari dei 36 ricevuti in totale dalla Forza Armata, che appartengono a quattro versioni note presso i Reparti come A-B-C e D.
    Non si tratta comunque di una suddivisione precisa perché, come sempre accade quando un velivolo viene acquisito in diverse serie e in un lungo arco di tempo, anche la linea di volo dei Sea King della Marina Militare è eterogenea, ed è facile osservare sui piazzali delle Maristaeli o a bordo delle unità maggiori, elicotteri di una delle prime versioni su cui sono state retrofittate solo alcune modifiche di una serie successiva.

 


precedente
Indietro

Home
Home

successiva
Avanti