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Vascelli da guerra a cura di Alessandro BELLOTTO
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L'impiegato agli Atti governativi Il 3 Settembre del 1658 Oliver Cromwell, Lord Protettore del Commonwealth d'Inghilterra, Scozia e Irlanda, muore a Londra, e quella che era stata della sua dittatura militare, crolla a pezzi. A quest'ora della storia, mentre la Repubblica langue e la monarchia è assente, nel Paese i contrasti dilagano furiosi e così, mentre le vecchie fazioni dei realisti rialzano la testa, le fila dei puritani si assottigliano, le rilevanze esterne crescono. Dunque: due anni più tardi, del regime Cromwelliano era rimasto poco o nulla anzi, alcuni dei suoi seguaci cominciarono ad inneggiare al nuovo re, Carlo II° de iure, che verrà riposto sul trono vacante, il 23 Aprile del 1661 e, di fatto, fu proprio uno dei suoi ex combattenti, il Generale Monck, a farsene promotore poiché, la grave crisi politica che stanziava nel Paese, aveva raggiunto vertici pericolosi. Lo stesso Monck, quale capo delle forze militari, aveva già sedato un nuovo barlume di rivolta, cosicché si vide quasi costretto a convocare il parlamento per vedere di salvare il salvabile, anche se ciò, avrebbe significato arrivare ad un compromesso e cioè, porre sul trono l'erede degli Stuart, figlio del decapitato re. Fu così, che per ordine del Parlamento, la flotta si recò in Olanda a prelevare Carlo II° dal suo esilio e con grandi festeggiamenti lo riportò in Patria, e quando qualcuno asserisce che la fatalità esiste, ebbene: esiste per davvero. Quel giorno, a bordo di quella stessa nave che riportava in patria il nuovo re, si trovava un'altro personaggio, allora di secondaria importanza, ma che negli anni a venire, avrà un grande peso in quella che sarà la restaurazione e l'epurazione dei cantieri navali Inglesi. Samuel Pepys, questo è il suo nome, e sarà quel lungimirante personaggio, che farà luce nella miseria e nella corruzione oramai consolidata che, da tempo, ristagnava nella cantieristica navale. Ma vediamo di procedere con ordine... ancora prima di essere eletto re, Carlo II°, fintanto che attraversava lo stretto, la prima cosa che fece fu quella di cambiare alcuni nomi repubblicani di alcune navi: l'Ammiraglia "Neseby" voluta e costruita da Cromwell in ricordo della battaglia che nel 1645 gli assicurò la vittoria, fu ribattezzata "Royal Charles" e così avvenne per il "Richard" che portava il nome del figlio e che in onore del conte di York assunse il nome di "Royal James". La medesima cosa fu del vecchio e glorioso "Revolution" così ribattezzato da Cromwell, che riebbe il suo nome originale ovvero "Prince Royal" e per ottemperare al suo trionfale ritorno, il neo re, ribattezzò un altro vascello col nome di "Happy Return". Ma Carlo II° non si limitò a questo, alcuni ufficiali di Marina che si erano apertamente schierati dalla sua parte, ricevettero a loro volta nuovi nomi e nuove nomine e tra questi: Edward Montagu che divenne conte di York, famoso per aver affiancato Blake durante la sua convalescenza dopo la ferita riportata alla gamba nella battaglia di Portland contro Trump. Lo stesso George Monck, uno dei veterani della rivoluzione e grandammiraglio di Blake, che fu nominato duca di Albemarle e William Penn, conquistatore della Giamaica, che assunse il rango di cavaliere del re. Però, quale soprintendente della marina del regno, il neo Re, al fine di controllare i movimenti di tutti, elevò il Duca di York suo fratello, al rango di Lord High Admiral. Così facendo dunque, la Marina da Guerra assunse una nuova facciata ed una nuova aureola di regalità. In questo modo, furbescamente, il nuovo insediato sul trono d'Inghilterra, sorvolando sui precedenti di questi antichi oppositori, si assicurò il loro sicuro apporto, ben sapendo che la potente Marina che aveva ereditato da Cromwell, aveva bisogno di avere uomini di valore che sapessero comandarla, solo così, poteva controllare la sua potenza e mantenere alto il suo valore combattivo. Ma torniamo al nostro personaggio, Samuel Pepys, il parente povero del Generale Montagu, egli era stato comandato a bordo dell'Ammiraglia, con l'incarico di segretario. Certamente per lui fu un incarico di estrema fiducia. Samuel non sapeva nulla di mare di navi e di quant'altro, quella era la prima volta che metteva piede su una tolda. Fortunatamente, come tutti in quelle fortunose circostanze, ricevette in dono un premio di 50 sterline d'oro, e, oltre ad accrescere il suo patrimonio, tale riconoscimento economico lo mise in luce agli occhi del suo lord protettore, il Generale Montagu, che sedutastante lo nominò impiegato agli atti governativi della Navy Board. All'atto pratico però, se da un lato Carlo II° aveva ereditato una potente flotta, ora orgoglio della nazione, che contava il linea ben 157 Vascelli da combattimento, con essa, aveva ereditato anche un'altro aspetto poco evidente, ma che ben presto avrebbe bussato alla sua regale porta. Cromwell aveva si fondato e costruito una potente Marina, però per realizzarla era ricorso ai crediti anzi, negli ultimi anni era stato costretto a salariare i marinai e le maestranze degli arsenali navali ricorrendo a dei "buoni" in luogo dei contanti che, all'occorrenza sarebbero stati pagati, ma che in pratica rimasero carta straccia. Ecco quindi che il nuovo re aveva ereditato un debito che si potrebbe definire cronico. Al valore d'epoca, questo ammontava a più di un milione di sterline, e tale sarebbe rimasto se non di più, se nella Marina vi fosse persistito l'iter della corruzione che dilagava, ed oltre modo alimentata da persone incompetenti arriviste ed invidiose. Sin dai tempi andati di suo padre e prima ancora di suo nonno, Giacomo I°, l'intera amministrazione navale languiva nella più sfrenata corruzione. Nulla veniva fatto, né nulla veniva autorizzato senza che il funzionario addetto non avesse prima ricevuto una adeguata ricompensa. Come se ciò non bastasse, nei vari cantieri, ogni capo settore rubava palesemente ciò che più riteneva: dalle vele, al legname, ai chiodi, alla catramina, alla stoppa, insomma: ogni genere di cose che facevano gola; persino dei cannoni vennero sbarcati rivenduti a degli acquirenti stranieri. Peraltro venivano addebitate forniture mai avvenute o spese di manutenzione di navi già demolite o addirittura alcuni ufficiali pagatori ritiravano somme di denaro per dei salari di marinai morti o che non esistevano. E nessuno faceva nulla per denunciare o calmierare in qualche modo questo stato di cose, perché tutti sapevano e tutti ne approfittavano. Ai tempi di Cromwell questo fenomeno rallentò, ma comunque, era pur sempre duro a morire. Samuel Peys, all'epoca della sua nomina aveva 27 anni e per la sua giovane di età, se non altro, aveva il senso dell'onestà e delle cose pratiche e, non da ultimo, aveva frequentato l'Università di Magdalena College di Cambridge, quindi godeva di una adeguata istruzione e non era avulso ai conteggi, così cominciò col tenere una dettagliatissima contabilità sulle spese in generale che la cantieristica navale sosteneva: acquisti forniture ed altro e cominciò a firmare lui stesso le fatturazioni, eliminando così tutti gli intermediari e gli sprechi. Cominciò anche a preparare il terreno per una scuola di addestramento per i marinai, che insegnasse loro la tecnica e marinaresca, che andava dall'addestramento all'arma bianca o all'uso del cannone, alla distinzione della velatura e all'uso delle manovre sino all'arte dei nodi. Comprese anche che non era costruttivo avere in servizio, Ufficiali che si comperavano le nomine perché appartenevano a famiglie facoltose. Egli capì che una Marina capace e moderna, doveva dotarsi di uomini capaci, perciò istituì e mise a punto delle riforme e in base ad esse, ogni ufficiale per essere promosso nella carriera doveva prima passare attraverso un crogiolo di addestramento che si articolava in anni di servizio e di apprendimento. Ma col passare del tempo, constatò anche quanto fosse facile, per una persona poco onesta, ad arricchirsi alle spalle dell'erario. Cominciò a trattare direttamente ogni acquisto di canapa, di tela per le vele, degli oli e della pece e del legno da costruzione, in particolare modo facendo attenzione alla qualità specifica per la realizzazione degli alberi e dei pennoni delle navi. Scoprì che la Marina pagava tre volte tanto, rispetto al valore di mercato, il valore delle bandiere. Cominciò anche a ridurre gli sprechi, specie sulla polvere da sparo, eliminando gli sprechi sulle salve di saluto. Addirittura molte delle maestranza fannullone vennero licenziate, come pure quei dirigenti che si dimostrarono pigri e indolenti. Insomma, col tempo comprese quale alta importanza aveva il suo incarico e scoprì di essere il quanto uomo, a pari merito nella scala dei valori sulle responsabilità della amministrazione dei cantieri navali. Gli altri amministratori erano rispettivamente: il tesoriere, il controllore e l'ispettore, con i quali non ebbe mai screzi sulla sua condotta anzi, poco alla volta fu lui a stipulare i contratti sulle forniture. Ben presto molte cose si raddrizzarono, ma ci volle comunque tempo ed un lavoro da certosino per debellare la corruzione, anche se, il bilancio rimase pur sempre sotto livellato. Tuttavia, a questo punto della narrativa, bisogna fare una precisazione e cioè: tutto sommato, entrambe le nazioni avevano compreso che commercializzare in tempo di pace, era senz'altro più redditizio che non farlo in tempo di guerra e a Dio piacendo, riuscirono ad evitare gli scontri per altri cinque anni.
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