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Vascelli da guerra a cura di Alessandro BELLOTTO
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La battaglia di Scheveningen Senza dubbio, Trump, ancora una volta si dimostrò di essere uno stratega e un marinaio di eccellenti qualità e per quanto, con una manovra da manuale riuscì ad eludere il nemico e a riunire l'intera flotta. Ma vediamo come. Approfittando di un forte vento da nord-ovest uscì con le sue navi dall'estuario della Mosa e si diresse verso sud-ovest lungo la costa attirando dietro di sé l'intera flotta britannica. Navigò veloce sospinto dal vento piuttosto teso, ma nel tardo pomeriggio rallentò la sua corsa e ingaggiò una cruenta battaglia con la flotta inglese che lo stava inseguendo e dar modo così, al suo viceammiraglio de With, di uscire da Texel senza essere visto con la rimanenza delle navi. Per l'esattezza si trattava di 27 unità appena armate. Verso il tramonto, continuando a combattere, continuò a scendere ancora dirigendosi a sud, ma col favore della notte, improvvisamente invertì la rotta e nottetempo, risalì il vento verso nord e si riunì a de With e al resto della flotta. Gli inglesi scoprirono solo all'alba di essere stati ingannati, e, sfortunatamente per loro, il vento era cambiato, cosicché, impiegarono più di un giorno a risalire la costa all'inseguimento di Trump. Il 10 di Agosto, finalmente, le due flotte furono una di fronte all'altra schierate su due linee parallele, proprio all'altezza di Scheveningen all'Aia, quasi a ridosso delle coste olandesi e qui, si consumò una battaglia memorabile. In questo frangente, gli olandesi, dalle rive, quasi in prima fila, poterono osservare lo svolgersi del combattimento. Le due potenti flotte, composite ciascuna di circa 120 navi, erano schierate su un fronte di oltre 16 miglia. Mai sino ad ora si erano visti riuniti tanti vascelli da guerra che si fronteggiavano. A causa della ferita riportata nella battaglia alle secche di Gabbard, Blake, questa volta non era presente e il comando era stato affidato al suo luogotenente Monck. A detta degli storici, questa battaglia non ebbe una lunga durata, ma fu oltre modo cruenta. Monck non perse tempo e verso le sette del mattino sferrò il suo attacco... segnalò dunque alla flotta di far rotta da sud-ovest e si incuneò verso la flotta olandese dividendo in due la flotta di Trump. Questa mossa improvvisa gli permise di sparare fiancate a dritta e a manca. Dopo la sortita, Monck segnalò nuovamente di virare di bordo in direzione di nord-ovest e questa volta le segnalazioni furono precise e altrettanto rapida fu la flotta a eseguire l'ordine. gli olandesi presi quasi alla sprovvista si mossero verso sud-est cosicché le due flotte si trovarono su una rotta quasi parallela e si scambiarono una fiancata dopo l'altra a distanza piuttosto ravvicinata, che risultarono micidiali per entrambi. Verso le 11 del mattino vi fu una sorta di tregua da ambo le parti, cosicché, dall'Ammiraglia olandese, "il Brenderole" fu segnalata l'adunata dei capitani. Non tutti furono in grado di ottemperare alla chiamata, ma chi si presentò a rapporto apprese con amarezza che l'Ammiraglio Trump era morto con un colpo di moschetto al cuore. Che fare! Per non creare troppo scompiglio fu deciso di non ammainare le sue insegne tuttavia, questo tragico evento gettò non poco scompiglio, molti capitani si scoraggiarono e ciò tolse loro la volontà di confrontarsi e quando la battaglia riprese, una ventina di loro si ritirarono dalla mischia. Questo causò un ulteriore sbandamento della flotta e il Vice Ammiraglio de With, inveì contro costoro e si diede ad inseguirli esclamando: "avrebbero dovuto impiccarli prima". In poche ore 13 navi olandesi erano state affondate o incendiare, altre due furono catturate e più di 4000 uomini persero la vita; in luogo degli inglesi che avevano perduto solamente due navi e contavano circa 1000 tra morti e feriti. A de With non rimase che riparare in Patria con la rimanenza delle navi piuttosto malconce. Tutto era perduto. La sola cosa che rimaneva da fare era quella di giudicare i capitani, codardi, che si erano illecitamente allontanati dalla mischia. Tredici di loro vennero processati e solamente undici vennero ritenuti colpevoli e per ciò condannati. Secondo le cronache del tempo, uno di loro fu condannato a tre giri di chiglia e qualora fosse sopravvissuto, sarebbe stato imprigionato a vita. Un'altro, più fortunato, fu trascinato con un cappio al collo per tutta la cittadina come una persona di malaffare e condannato a pagare un'ammenda di 600 fiorini, oltre a ciò, subì l'onta di un calcio nel sedere ed ebbe la spada da ufficiale spezzata. Gli altri subirono pene diverse ma altrettanto severe. Tutto sommato, a ben pensarci, fu una magra rivincita al cospetto di quello che stava accadendo nel Paese e per quanto, le pene che vennero inflitte a poco valsero. Nell'arco di un anno e mezzo l'Olanda perse oltre 60 navi da guerra, più un'ingente quantità di navi mercantili che furono catturate. Tra navi da carico e pescherecci, secondo una stima prudente si calcola che superarono le 1700 unità. Oltre a ciò, vi furono migliaia di morti ed altri resi invalidi e molte famiglie finirono nel lastrico. I commerci erano fermi e i mercati, sino allora fiorenti, erano deserti, molti negozi chiusero e la disoccupazione dilagò a macchia d'olio. L'economia languiva e l'erario dello stato era quasi al collasso. Alcune Banche fallirono e la disperazione invase i quartieri delle città; nella sola Amsterdam più di 1500 case erano oramai vuote e i mendicanti brulicavano ad ogni angolo in cerca di cibo. Nonostante qualche altra breve scaramuccia, la Marina inglese oramai era padrona dei mari. L'Olanda dovette capitolare e sottoscrivere il trattato di pace di Westminster nell'Aprile del 1654. "Gli atti di navigazione" rimasero in vigore, per conseguenza gli olandesi furono chiamati a versare all'Inghilterra, un tributo di circa 267.200 sterline, quale risarcimento di guerra. A cosa erano valse dunque tutte quelle sanguinose battaglie con migliaia di morti, a nulla, se non a sottolineare e in maniera inequivocabile, la natura della guerra navale come deterrente di forza e con essa, l'importanza del vascello da guerra quale arma offensiva in mare. Cromwell, date le circostanze, non fu un vincitore troppo vendicativo; la sua preoccupazione primaria non erano propriamente gli olandesi, quanto i realisti inglesi suoi nemici in esilio, perciò chiese ai Paesi Bassi di non concedere loro asilo politico, sopratutto al suo antagonista, l'erede al trono degli Stuart, Carlo II d'Inghilterra. Cromwell dichiarò persino che era disposto a dimenticarsi del recente passato poiché, tutto sommato, il mondo era abbastanza grande per entrambi.
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