I leggendari Clipper  

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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La riscossa anglosassone

   Gli Inglesi come si sa non erano certo un popolo da farsi intimorire ne era privo di iniziative e, una di queste fu quella che l’Ammiragliato fece al comandante dell’Oriental, cioè di poter copiare il disegno della nave che sarebbe poi servita come modello di costruzione. Così, previa concessione, la nave fu rimorchiata in bacino. La cantieristica britannica all’inizio si trovò piuttosto impreparata, più che nella realizzazione delle nuove navi, era impreparata nel soddisfare le innumerevoli commesse. Ben presto però questa si dimostrò all’altezza delle sue secolari tradizioni e stava recuperando velocemente il tempo perduto colmando lo svantaggio anzi, presto si sarebbe avviata a produrre quelli che sarebbero stati i più perfetti esemplari di Clipper.

   Quella inglese era una nuova razza di corridori del mare, più piccoli rispetto a quelli americani, infatti questi ultimi erano stati concepiti più grandi per poter affrontare le burrasche dell’Horn, mentre, i novellini, erano più adatti ai venti più leggeri dell’oceano indiano sulla rotta da e per la Cina. Alcuni dei nuovi velieri costruiti nei cantieri di Hall, divennero famosi come: il “Vision” da 563 T. varato nel 1854, e ancora il “Robin Hood”  di 853 T. varato nel 1856. In seguito, i cantieri Hall, a similitudine dei Clipper americani, ne approntarono uno di grosse dimensioni, si trattava dello “Schomberg” di 2284 T. il quale fu varato il 5 Aprile del 1855. Il nuovo bastimento era lungo ben 75,29 mt. e poteva trasportare sino a mille persone, oltre ben inteso a 130 uomini di equipaggio. La sorte però non fu davvero benigna, già nella prima parte del suo viaggio inaugurale, la nave  incrociò venti troppo leggeri che rallentarono di molto il viaggio infatti, era partita da Liverpool il 6 Ottobre ed aveva impiegato ben 28 giorni, solo per raggiungere l’equatore. Successivamente, la sua rotta sarebbe andata incontro ad un triste epilogo, fortunatamente senza gravi conseguenze per i passeggeri. Dopo aver doppiato il Capo di Buona Speranza e attraversato  l’oceano indiano, era giunta nel Sud-Est del continente australiano e 35 miglia al largo di capo Otwey, il 26 Dicembre, il vento improvvisamente cadde e a causa di una forte corrente da Ovest, finì in costa. La commissione d’inchiesta però non appurò colpe da attribuire al Capitano Forbes, ma la sua carriera ne fu compromessa. Intanto, dopo la metà del secolo, molti Clipper continuarono ad essere varati dai vari cantieri del Regno Unito e molti di questi cantieri, erano degni di nota per la qualità delle navi che sapevano costruire; come il cantiere di Alexander Stephen & Sons a Kelvinhaught, che nel 1854 varò lo Storm Cloud da 798 T.  dalle linee armoniose e ispirato nientemeno che al famoso yacht d’oltre oceano America,  che aveva saputo sconfiggere i migliori yacht inglesi in una travolgente regata intorno all’isola di Wight. Nel contempo vi furono anche molti architetti del settore marinaresco come, John e William Pile, che seppero salire alla ribalta varando dei progetti di valore quali:  Spirit of the north varato nel 1853  o  lo Spray of the ocean varato l'anno successivo.

 

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