"U-boot" i battelli del mare sommerso a cura di Alessandro BELLOTTO
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I segreti di "ENIGMA" |
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La storia di "ENIGMA" (vedi foto) risale ancora agli anni 30 ed è una storia quanto mai complicata e che ha avuto uno sviluppo quasi inverosimile. Nel 1926 degli ingegneri tedeschi inventarono una macchina elettrica per poter decodificare dei particolari cifrari. Tutto sommato il congegno, per chi lo usava, era di facile interpretazione; essa infatti era costituita da una semplice macchina da scrivere dove, al suo interno, erano stati installati tre dischi che ruotavano per effetto di un impulso elettrico trasmesso dai singoli tasti. Ciascun tasto aveva 26 posizioni di contatto, una per ciascuna lettera dell'alfabeto tedesco, però con una disposizione irregolare. Quando un tasto di una determinata lettera veniva premuto, l'impulso faceva ruotare il disco su di una seconda lettera alfabetica diversa dalla prima, questi, a sua volta faceva ruotare il secondo disco su una lettera ancora diversa che a sua volta faceva ruotare il terzo disco su di un'altra lettera ancora diversa. Ora, quest'ultima lettera appariva su di un quadrante. Perciò mentre l'operatore batteva il messaggio, prendeva nota delle lettere apparse in sequenza e questo costituiva il messaggio che poi sarebbe stato trasmesso via radio... chi lo riceveva ed era in possesso di una macchina analoga, non faceva altro che compiere l'operazione inversa. Naturalmente vi erano dei codici di accesso, cioè delle parole chiave a cui si faceva riferivano, per esempio: per segnalare un convoglio o un tipo di unità o una località e/o il munizionamento o le riserve di gasolio e così via. Naturalmente i tre dischi erano intercambiabili tra loro, da cui si deduce che le combinazioni alfabetiche erano pressoché infinite. Durante la guerra poi vennero aggiunti altri cinque dischi intercambiabili con l'aggiunta di spinotti pressappoco simili agli spinotti del telefono, ciò aumentava i circuiti elettrici e moltiplicava le combinazioni, ragion per cui, e a buon diritto, i tedeschi battezzarono questa macchina "ENIGMA". Naturalmente questa macchina, utilissima per comunicare senza essere compresi, era distribuita a tutti gli enti tedeschi, prima fra tutti la Marina, che ne fece uso sin dai primi giorni del conflitto. Questa macchina costituiva una spina nel fianco per l'Ammiragliato inglese, il quale mise all'opera, giorno e notte, tutti i tecnici disponibile, decifratori, enigmisti, matematici, linguisti e persino esperti di scacchi insomma, tutti costoro facevano capo alla scuola di stato dei codici e delle cifre. Ma quello che è strano, è il fatto che negli anni venti, ancora quando in Europa non spiravano venti di guerra, questa macchina rappresentava un semplice fatto commerciale che poteva essere acquistato in qualsiasi mercato come una apparecchiatura di normale uso e consumo. E infatti, i servizi segreti polacchi se ne procurarono una, ma fecero anche di più, parallelamente i polacchi misero a punto una ulteriore macchina denominata "Bombe", una sorta di protocomputer che era in grado di decifrare le varie disposizione dei dischi di "Enigma" infatti, proprio con l'aiuto di "Bombe" durante l'ascesa di Hitler a potere, i Polacchi riuscirono a decifrare alcuni messaggi tedeschi. Così, nel Luglio del 1939, poche settimane prima di essere invasi dalla Germania, alcuni funzionari del governo polacco trasportarono a Parigi il prezioso strumento che fu consegnato nelle mani del servizio segreto francese e che, a sua volta, lo consegnò agli esperti inglesi del Bletchley Park. A parte quello che costituiva il suo normale funzionamento e/o la eventuale disposizione dei deschi al suo interno, quello che mancava agli inglesi erano i codici di accesso e i tedeschi ne avevano più di quaranta. Ad esempio: Aegir- era la cifra che individuava le navi di superficie in acque straniere, Tetis- per gli U-boot in addestramento nel Baltico, Hydra- serviva per gli U-boot operativi, naturalmente i tedeschi avevano apportato dei miglioramenti alla macchina stessa e di cui gli esperti inglesi non ne erano a conoscenza, vedesi per esempio sulla entità degli impulsi elettrici, insomma: per decifrare i loro messaggi era assolutamente necessario che i tecnici venissero in possesso di una macchina "Enigma" aggiornata e completa dei codici "Hydra", altrimenti era come giocare con un gigante.
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