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"U-boot"  i battelli del mare sommerso

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

Prefazione

 

    Dopo aver travolto i Paesi Bassi, i tedeschi attraversarono rapidamente il Belgio respingendo le armate alleate che avanzavano per contrastare loro il passo, servendosi dell'ausilio di migliaia di profughi in fuga verso la frontiera francese infatti, migliaia di poveri sbandati, con le loro masserizie intasarono tutte le vie di comunicazione contribuendo involontariamente ad impacciare le truppe che avanzavano e impedendo loro qualsiasi manovra possibile, nel frattempo, altrettanto rapidamente i tedeschi aggirarono la linea Maginot penetrando in Francia attraverso la foresta delle Ardenne, ritenuta dai francesi erroneamente invalicabile e qui, si diressero verso nord per prendere Calais, pertanto, il corpo di spedizione Britannico e le forze francesi e belghe si trovarono intrappolate nella sacca di Dunkerque, lungo la frontiera Franco-Belga. 

     Una volta realizzata l'evidente sconfitta, l'Ammiragliato inglese cercò in tutti i modi di recuperare quanti più soldati era possibile prima che fosse troppo tardi; scattò così l'operazione Dinamo coordinata dal contrammiraglio Bertram Ramsey, che riuscì a mettere insieme una forza eterogenea di navi... battelli di vario tipo, yacht, pescherecci, navi da turismo e quant'altro, e la notte del 27 Maggio tentò una prima sortita. Purtroppo le cose non andarono come previsto a causa degli incessanti bombardamenti tedeschi e furono  recuperati soltanto 80 uomini; il 29 Maggio ci fu inspiegabilmente una tregua, ciò permise di portare a termine una serie di tentativi e mettere in salvo circa 239.000 uomini.

     Strano a dirsi per quanto strano avvenne, le armate tedesche si arrestarono e Hitler, non attraversò la manica, e quella decisione con molta probabilità gli costò l'Inghilterra. Forse le promesse poste in atto da Hermann Göring di vincere la battaglia d'Inghilterra lo fecero desistere, però è altrettanto vero che la battaglia delle aquile sostenuta dalla RAF, fermò quella che doveva essere una facile invasione e allontanò lo spettro della sconfitta che incombeva sull'Inghilterra.

     Gli U-boot quindi, potevano riuscire laddove la Luftwaffe aveva clamorosamente fallito.

     Questo il preludio che in linea di massima, nella seconda guerra mondiale, ha portato in auge la guerra sottomarina quale strumento di conquista e di distruzione. Ma quale fu la concausa primaria che invece portò il mondo a fronteggiarsi nel primo grande conflitto dell'umanità !? Al di la del colpo di pistola che fu sparato a Serajevo da quel nazionalista Serbo ( Garvrilo Princip ), l'Europa che si affacciava nel nuovo secolo era impaziente di compenetrarsi nelle nuove tecnologie, tutti correvano dappresso alla meccanizzazione, alla fabbricazione in serie, alle innovazioni tecnologiche, e perché no, all'accaparrarsi dei nuovi strumenti di distruzione... le nuove macchine, le mitragliatrici, gli aeroplani, le nuove corazzate, gli aeroplani, i sommergibili, i gas velenosi. Tutti i nuovi talenti dell'umanità spingevano dove più si profilavano i loro interessi. Tutti volevano soverchiare tutti. Nacquero così innumerevoli contrasti etnico-politici ed economici che altro non fecero se non alimentare i contasti tra le potenze europee. Tutto il sottobosco degli intrighi politici finì per essere così compresso che da solo cercava un pretesto qualsiasi per esplodere. Ed eccolo il pretesto... un colpo di pistola. Purtroppo nelle diplomazie di allora si instaurò il concetto secondo cui non vi era altra via per risolvere il gravoso problema dei Balcani, cioè a dire: passare alle vie di fatto. La Guerra.

     All’inizio, secondo le stime dei più ottimisti, tutto faceva presagire che per Natale la cosa si sarebbe risolta e tutti sarebbero tornati a casa. Fu una disillusione, perché il conflitto si allargò a macchia d’olio,  assumendo proporzioni tali da coinvolgere mezza Europa e oltre sino alle lontane colonie. 

     Così, un mese dopo l’accaduto, l’Austria dichiarò guerra alla Serbia e la invase. I Russi, alleati dei Serbi, contrattaccarono in Galizia. L’esercito Tedesco, alleato dell’Austria, dilagò in Lussemburgo violò la neutralità del Belgio e penetrò in Francia e questo, trascinò in guerra anche l’Inghilterra.

     Dopo la prima rapida avanzata sino al fiume Mosa e le prime schermaglie tra le armate germaniche e l’esercito francese, tutti si trincerarono in difesa, ed ebbe inizio così una guerra di trincea che non portò a nulla di concreto ad entrambe le fazioni. Ai durissimi bombardamenti tra una postazione e l’altra, seguivano sanguinosissimi attacchi per conquistare pochi e insignificanti metri di terra. Per i fanti di tutti gli eserciti fu una guerra tediosa e di logoramento fisico e morale. Dal mare del nord, attraverso i Paesi Bassi e la Francia sino alla Svizzera, neutrale, si articolò questo sistema tattico-difensivo di contrapposizione. E’ un assurdo, ma quando si dice che la guerra può essere un valido deterrente per conseguire un disegno politico, non si pensa mai alle conseguenze che questa scelta può comportare. Ognuno fa fede sulle proprie forze e sulle proprie strategie, e nessuno mai pensa alla realtà di quello che il genere umano dovrà pagare.  Ma non è di questo che vogliamo parlare, con tutto ciò si vuol sottolineare ancora una volta che la mentalità atavica dei vecchi combattenti di terra, i generaloni, non avevano compreso quanto deleteria e improduttiva fosse la guerra di trincea e, quasi involontariamente, questa vitalità bellicosa si trasferì sul mare, e chi se non coloro che disponevano di qualche nuova arma poteva vincere ?! La Germania imperiale puntò proprio su questa innovazione strategica quanto tecnologica. I Sottomarini. Questo mezzo infatti non era ancora entrato nel gioco delle grandi possibilità, nel mentre, alcuni uomini ne capirono subito l'importanza e la enorme portata che esso poteva avere se utilizzato nella giusta maniera. Gli U-boot, costituirono veramente una innovazione bellica e fu un'arma estremamente efficiente.

Ecco perché nel primo conflitto mondiale i sommergibili assunsero un ruolo tanto importante.

Ed è proprio di loro la storia che vogliamo raccontarvi.

 

 

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