"La Serenissima Repubblica" a cura di Alessandro BELLOTTO |
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La prima Crociata |
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Fù Papa Urbano II° dal pulpito della cattedrale di Clermot-Ferrand in Francia, a lanciare l’accorato appello a tutti i cristiani d’Europa di andare a liberare il Santo Sepolcro dalle orde barbaresche. Questo termine, barbaresco, è un antico appellativo che fu dato a tutte quelle popolazioni arabe, saracene, mori e turche, che sin dal VII° secolo cominciarono ad infestare il Mediterraneo in cerca di prede, saccheggiando e razziando tutto ciò che incontravano lungo le coste. Secondo una certa distinzione, i barbareschi, erano musulmani d’Africa che razziavano per proprio conto e che si posero anche al servizio dei Turchi, mentre i saraceni o mori erano in genere gli arabi che con i loro velocissimi cavalli dilagarono e si stabilirono lungo le coste europee. Nel 711 invasero la Spagna, cercando poi di penetrare nel territorio francese ma furono sconfitti da Carlo Martello. Nell’827, sempre ad opera dei musulmani, fu conquistata la Sicilia che divenne una loro colonia e, fra le altre cose, costituì un punto di appoggio nevralgico per le loro scorrerie sul mare. Tuttavia non bisogna confondere la barbarie delle bande dei guerriglieri saraceni, con la raffinata cultura dei califfi arabi, a questi ultimi infatti bisogna riconoscere che la loro stabile presenza favorì l’architettura, per non parlare delle scienze astronomiche e matematiche. Di fatto però, storicamente, bisogna anche osservare che il “Mare Nostrum” dove un tempo circolavano tranquillamente uomini merci e idee, non era più lo stesso, con la continua espansione del mondo musulmano si era spezzata quella unità mediterranea che con fatica e col lavoro di generazioni, Roma, aveva posto in essere. L’Europa non era più in contatto diretto con i continenti ad essa collegati ma, sostanzialmente, era come se oramai ne fosse separata. Queste orde piratesche avevano, in un certo qual modo, monopolizzato il Mediterraneo orientale e parte di quello centrale, e non solo, ma fin dai tempi del profeta Maometto, i mussulmani avevano tentato di conquistare il mondo cristiano. Dopo secoli di piccole ma continue conquiste, i loro eserciti si erano insediati in tutto il nord Africa nel Medio Oriente e in Asia Minore, oltre che in Spagna e in Sicilia come abbiamo già detto. Quasi alle soglie del XII° secolo avevano conquistato i 2/3 del mondo cristiano e continuavano ad espandersi spingendosi sempre più verso occidente oltrepassando la stessa Costantinopoli e penetrando in Europa. Queste progressive aggressioni, peraltro non provocate, costrinsero il mondo cristiano a fare qualche cosa per non essere sopraffatto dal mondo islamico e, tutto sommato, liberare il Santo Sepolcro rappresentava una possibilità per una rivalsa nei loro confronti e infatti, le crociate, anche se all’apparenza potevano sembrare una sorta di colonizzazione medioevale camuffata da orpelli religiosi che conferivano ai crociati una parvenza di legalità, in realtà, col tempo ci si è resi conto che servirono a rallentare questa loro incessante corsa alla conquista. Gli stati crociati che in seguito furono fondati in quel territorio, altri non erano se non una sorta di avamposti militari che servivano a salvaguardare i pellegrini che si recavano in visita nei luoghi sacri della loro fede. La presenza cattolica in quei luoghi era in stretta minoranza rispetto alla popolazione locale. L’antica credenza secondo cui i pii propositi dei crociati nascondessero velleità di arricchirsi, viene oggi rivalutata dal fatto che per recarsi in terra santa, molti nobili o blasonati, per sostenere le spese della spedizione dovettero necessariamente indebitarsi, e quando il Sepolcro di Cristo fu liberato, molti di essi tornarono a casa. Ma quale fu l’evento ultimo che sostanzialmente portò alle crociate? In pratica furono le progressive conquiste che si susseguirono nel corso di pochi decenni, tra il 1070 e il 1090, allorquando i Turchi conquistarono l’Asia minore. Tutto questo territorio un tempo era cristiano… San Paolo scrisse le sue famose lettere ai cristiani di Efeso, San Pietro stesso fu il primo vescovo di Antiochia, e lo stesso credo della Chiesa era stato scritto a Nicea. Tutti i luoghi sacri al mondo cristiano si trovavano nell’Asia minore ed erano sotto l’egemonia islamica, e tra questi la terra santa di Palestina, perciò è anche giusto affermare che le crociate in terra d’oriente, furono una risposta alle aggressioni musulmane. Dal principio però, solo Pisa e Genova si allinearono ad esse, con l’intento ben inteso, di trarne dei vantaggi economici sperando su nuovi mercati. Venezia si astenne dal farlo, anche perché non era nelle sue intenzioni interrompere i suoi vantaggiosi traffici col mondo Islamico né, oltremodo, voleva crearsi della potenziale inimicizia con Costantinopoli alleandosi con i plenipotenziari europei che per quest’ultima potevano costituire una minaccia. Così, l’appello del papa trovò un notevole riscontro da parte dell’Europa cattolica, che all’epoca prestava molta più attenzione al potere temporale della Chiesa, ponendosi con entusiasmo al suo servizio. Dalle lontane Fiandre alla Normandia, dall’Inghilterra alla Danimarca, ai Normanni di Sicilia, principi e popolo formarono un poderoso esercito che le navi pisane e genovesi trasportarono sulle sponde africane cosicché, nel 1099, i crociati riconquistarono Gerusalemme. Tutti i mussulmani della città, ivi compresi gli ebrei furono massacrati, ed ogni cosa fu razziata dalla mano cristiana, e il duca di Lorena Goffredo di Buglione, quale nuovo governatore, pose le sue insegne a salvaguardia del Santo Sepolcro.
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