Le fregate americane del 1797 a cura di Alessandro BELLOTTO
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La guerra contro l’Inghilterra del
1812-1814 Bisogna osservare che i continui abusi che venivano perpetrati dagli inglesi ad uso degli Stati Uniti, finirono per indurre il presidente James Madison ad inviare al Congresso un dettagliato rapporto i cui egli stesso esortava alla guerra come conseguenza ultima, dal momento che gli inglesi non avrebbero certamente desistito dalla loro politica. Non si trattava del solo fatto degli arruolamenti forzati che essi praticavano sistematicamente, il rapporto proseguiva con le continue molestie che i mercanti della costa dovevano subire e i continui blocchi e le restrizioni pretestuose che ne limitavano il libero commercio. No, oltre a tutto ciò, vi erano a monte anche altri fatti ivi compreso ciò che stava succedendo nel territorio del Nord-Ovest. Alcuni funzionari britannici, preoccupati per il loro commercio delle pellicce, avevano convinto gli indiani ad unirsi tra loro per contrastare l’espansione coloniale statunitense ma, oltre a ciò, l’idea di questi ultimi era quella di poter sfruttare un potenziale cuscinetto indiano come deterrente, perché questo stratagemma poteva dare loro dei vantaggi economici così, per conseguire tale scopo, fornirono armi agli indiani. Va detto anche che gli Stati Uniti non perdevano occasione per violare i diritti di questi ultimi, ogni qual volta che dei coloni o avventurieri o speculatori invadevano i loro territori ed essi reagivano, venivano inviate delle truppe per soffocare le loro rivolte; questo era dovuto alla insaziabile fame di terre lungo la frontiera e alla incapacità, di chi non vuol vedere, di difendere i diritti dei pellerossa. La situazione si aggravò notevolmente dopo che un contingente americano venne attaccato dagli indiani con cannoni inglesi presso il fiume Tippecanoe, nella Wabasch Valley (7 Novembre 1811). Gli indiani vennero comunque sconfitti e nel disordine che ne conseguì essi lasciarono sul campo dei fucili di fabbricazione inglese, questa scoperta fece traboccare il vaso e finì con l’alimentare una vera e propria “anglofobia”. Così i "Falchi della Guerra" riuscirono a spuntarla e con 19 voti a 13 al Senato e 79 voti a 49 alla Camera, il Congresso fu favorevole alla guerra. Questo causo una profonda spaccature nel paese, fra repubblicani favorevoli e federalisti contrari. Nonostante gli entusiasmi e le quanto mai audaci affermazioni dei repubblicani, all’inizio le cose non andarono troppo bene, gli Stati Uniti non erano pronti a supportare una guerra contro la più grande potenza del momento e inoltre, le casse dello stato erano vuote. Sul fronte interno sulla condotta della guerra vi furono fasi alterne ma che sostanzialmente non portarono a grandi vantaggi, ne da una parte ne dall’altra, soltanto sul mare gli americani nei primi due anni ebbero delle soddisfazioni. Le sei fregate anche se pur meglio armate e meglio equipaggiate nei confronti delle rispettive rivali inglesi non poterono fare più di quello che già stavano facendo, riportando delle brillanti vittorie in scontri fra unità singole ma, alla fine, la preponderante superiorità della Royal Navy le costrinse a subire dei blocchi che, peraltro, paralizzarono quasi completamente il commercio. In un certo qual modo però questo sancì l’avvio delle industrie manifatturiere sul fronte interno e per di più, la sconfitta che Jackson inflisse agli indiani Creek nella battaglia di Horseshoe Bend nel Maggio del 1814 decretò la fine della loro supremazia, favorendo la colonizzazione. Tutto sommato la guerra aveva ispirato un nuovo patriottismo e un forte nazionalismo che fornì all'America anche un inno nazionale “Star-Spangrad Banner” (la bandiera a stelle e strisce). Più tardi, lo stesso Jackson nella battaglia di New Orleas, sconfisse clamorosamente gli inglesi ricacciandoli sulle loro navi con gravi perdite. Paradossalmente gli stati Uniti uscirono da questa guerra psicologicamente più forti e quello che maggiormente venne ricordato non furono le sconfitte e le grandi delusioni ma bensì le vittorie navali e quelle di Jackson. Bisogna anche dire che gli inglesi erano impegnati principalmente nella grande lotta contro Napoleone, e gli avvenimenti nelle lontane terre selvagge americane costituiva più che altro un fastidioso problema, e dal momento che le cose non portavano sostanzialmente ad alcun risultato di rilievo, venne meno anche la volontà di combattere, unitamente, anche gli Stati Uniti divennero alla medesima visione delle cose, al ché, il 24 Dicembre 1814 a Gand firmarono un trattato che più che altro sancì la fine delle ostilità senza tener troppo conto delle varie diatribe che lo aveva scatenato. Ognuno rientrò nei rispettivi confini e non venne mossa alcuna rivendicazione. Gli storici, forse non a torto, definiscono questa guerra come una sorta di seconda guerra di indipendenza, che sancì la capacità e la volontà degli Stati Uniti di difendere i propri interessi nazionali.
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