L'Arcipelago di La maddalena

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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   ...intanto io proseguivo la mia visita inoltrandomi avventurosamente nella macchia mediterranea di Caprera, ricca di colori e di profumi, misti al salmastro marino proveniente da nord-ovest; i pini marittimi facevano come sempre da cornice allo sguardo che si posa lontano sopra la linea costiera, che da secoli si tuffa nel mare, dove le acque si infrangono  tra gli scogli bassi; tutto intorno a me appariva straordinario, silenzioso ed estremamente selvaggio. Eppure, dietro a  questo affascinante mondo di bellezze e di solitudine, si riesce ancor oggi a vedere il dito di Dio; sono fin troppo straordinarie queste cose perché la semplice fatalità le abbia unite in un sinonimo di vita. E così tra cotanta assoluta vitalità, mi sedetti a riposare sotto le fronde che fremono sibilando sotto la sferza del vento. Cosa mai starà farneticando il mio amico Agostino? Sicuramente oggi avrà una giornata quanto mai impegnativa nell'assolvere ai suoi protocolli. Vedremo se in serata mi concederà una visita.

ingresso laterale della Victory biscaglina di Sn

     A quei  tempi non vi era certo il ponte di collegamento fra Maddalena e Caprera, ne una viabilità che conducesse da qualche parte. Garibaldi ancora non era nato e la conviviale esistenza dell'isola era assai remota se non attraverso il contatto con dei pastori. 

...quella sera invece mi attardai nel rientro e stanco com'ero, mi ritirai presto. Nei giorni seguenti purtroppo persi un pò i contatti con l'entroterra Maddalenino,  poiché ebbi l'opportunità di trovare chi, previo un adeguato compenso, poteva condurmi a circumnavigare le isole di Spargi e dei Budelli per osservare da vicino. Fu una esperienza affascinante, sopratutto per la spettacolarità dei colori:  dal verde smeraldino al vermiglio punteggiato dai fuori, sapientemente adagiati nella macchia più scura e cespugliosa, che risalta il rosa impalpabile della sabbia, delicatamente adagiata lungo il litorale, anch'esso frastagliato da mille granitiche rocce sagomate dalla furia degli elementi. Al mio ritorno, nella piccola cittadina trovai che la vita che vi scorreva col solito lento giro dei giorni. La vivacità e il rigore che aveva caratterizzato il frenetico andare e venire di uomini, di uniformi, di cose, e perché no, anche di formalità, dove la casa di Agostino fu a dir poco bersagliata da visitatori inglesi e, giusto apposta per le circostanze, fu anche presidiata da un picchetto per rendere gli onori: improvvisamente, tutto ora era tornato tranquillo, la flotta se n'era andata e la vita scorreva con la solita e poi mai lenta dinamica.

- " Hellò, amico mio, dove eravate scomparso, non vi si è visto da giorni?!"

- Allò amicu meu undi eriti scumparsu, nun ghi vidu da jorni !?” (2)

   ...Mi voltai e scorsi il volto raggiante del mio amico Agostino.

- " Bhe, veramente mi sono attardato a visitare le bellezze del  vostro Arcipelago."

  ...Così, molto loquacemente egli mi aggiornò sugli ultimi sviluppi, ivi compresa la visita che ebbe l'onore di fare a bordo della Victory al grande Ammiraglio,  sino al loro recente commiato avvenuto il giorno prima.

     Di certo, in questo primo frangente,  Nelson non poté fare alcunché per le incursioni barbaresche,  i suoi ordini erano perentori, di certo vi erano in ballo cose molto più importanti e in un momento come questo non poteva certo permettersi libere iniziative, girovagando  per il Mediterraneo dando la caccia a dei pirati. Comunque, la medesima presenza della flotta inglese per quanto poco, costituiva pur sempre un deterrente e/o quanto meno una garanzia, ma ora che questi se n'erano andati, tutto sarebbe ricominciato. 

 

(2)  l'inflessione riportata è scritta in idioma dialettale Sardo Maddalenino 

 

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