Incrociatore portaeromobili "Giuseppe Garibaldi" |
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Incrociatore portaeromobili "Giuseppe Garobaldi" D551 in navigazione nel Mediterraneo (foto Maristat/UDAP) |
Dislocamento:
standard 10.100 T. e a pieno carico 13.370 T. Dimensioni
unità: 180.2 x 30.4 x 6.7 mt. Velocità:
30 nodi Autonomia:
7.000 Miglia a 20 nodi Equipaggio:
825 unità (inclusi 230 unità dei gruppi di volo)
Propulsione:
CODAG 4 turbine a gas Fiat/GE LM 2500 eroganti 80.000 Hp.
(59.000 Kw.) in 2 assi elica pentapala a passo fisso
Armamento:
4-8 missili superficie-superficie Teseo;
2 lanciatori a 8 celle per missili sup-aria ASPIDE (48 missili);
3 impianti binati Breda da 40/70 mm.;
2 lanciarazzi Breda SCLAR da 105 mm.;
2 lanciasiluri trinarti B-515 da 324 mm.
Ponte
di volo: lunghezza mt. 173.8 x 30.4 (sup.tot. 1.700 mq.)
estremità prodiera con ski-jump lungo 28 mt.
con angolo di uscita di 6.5° Ponti
elevatori: 2 idraulici con sup. di 180 mq. e di una portata di 15 T. Aviorimessa:
110 x 15 x 6 mt. può ospitare una dozzina di Harrier e Sea King
Gruppo
dio volo: 18 Elicotteri SH 3D
o EH 101;
oppure 16 caccia Harrier AV-8B o un mix aerei/elicotteri.
Sistemi
elettronici: un radar di scoperta aerea 3D AN/SPS-52C;
un
radar di ricerca aerea MM/SPS-768;
un radar di ricerca aerea e di superficie MM/SPS-774;
un radar di scoperta di superficie MM/SPS-702;
un radar di
ppontaggio MM/SPS-728;
un radar di navigazione MM/SPS-749;
un sonar attivo a MF DE-1160 nel bulbo prodiero;
TACAN URN-25;
sistema
di comando e controllo SADOC 2/IPN;
sistema ECM/ESM MM/SLQ-732 Nettuno;
generatore di rumore antisiluri AN/SLQ-25 Nixie.
Direzione
del tiro: due sistemi Argo NA30 con radar RTN 30X; |
disegno schematico della Nave Garibaldi visto in pianta e di profilo
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Alla luce della positiva esperienza accumulata in quasi un ventennio, collaudando unità di vario tonnellaggio con piattaforme di diverse dimensioni con capacità operative sempre più all'avanguardia, indusse la Marina Militare ad una nuova iniziativa, cioè quella di costruire una nuova unità portaeromibili con delle capacità di più ampio aspetto, sia sotto il profilo numerico con la garanzia della qualità manutentiva, sia a copertura di periodi d'impiego sempre più prolungati che rispettasse le esigenze di una formazione navale chiamata ad operare in un raggio di azione sempre più vasto e che incorporasse, quando possibile, anche una componente di velivoli a decollo verticale per una potenziale copertura aerea nei settori operativi. A tale scopo quindi è stato messo in cantiere un nuovo tipo di incrociatore portaeromobili al quale fu imposto il nome di "Giuseppe Garibaldi (C 551)" costruito nell'Italcantieri di Monfalcone (TS) fra il 1978/1985.
Incrociatore portaeromobili "Giuseppe Garibaldi" (foto Maristat/UDAP)
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