I Vascelli da guerra  

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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Le strategie navali prima e dopo la battaglia di Goodwin Sands

   Il combattimento navale di Goodwin Sands, svoltosi nelle acque della Manica tra le preponderanti forze olandesi, ben 42 unità, e la flotta inglese, inferiore di numero e composta rispettivamente da: 12 vascelli posti al comando del Commodoro Blake, più altre 9 unità capitanate dal maggiore Bourne, che si unì successivamente alla battaglia, servì a Cromwell per inveire contro gli olandesi e offrire al Consiglio di Stato, il pretesto di mettere in atto una guerra contro di essi, al fine di bloccarne i commerci marittimi.

   A quel tempo, la Marina Inglese possedeva circa 85 navi da guerra di diverso tonnellaggio, più una quarantina di altre navi già poste in cantiere in fase di costruzione. Al dunque: da subito gli addetti navali si prodigarono ad inviare a Dover scorte di viveri,  proiettili per moschetti, nuovi cannoni e più di 600 barili di polvere ed altri vettovagliamenti, tra cui cordame e nuove velature. Fu subito messo in atto l'arruolamento forzato dei marinai in un'età compresa tra i 15 e i 50 anni. In quel preciso frangente, va ricordato che le squadre degli arruolatori non ebbero scrupoli  e chiunque veniva trovato nelle vicinanze del loro passaggio, non aveva scampo.

   Frattanto, di comune accordo, Cromwell e Blake decisero che per controllare meglio sia l'efficienza dell'operatività sia le alternanze in mare della flotta navale, ques'ultima doveva essere divisa il tre sezioni: la rossa, la bianca e la blu. La squadra rossa detta anche di avanguardia, era comandata da Blake in persona, mentre le altre due, vennero assegnate a due alti ufficiali di comprovata esperienza, tra cui il padre di William Penn, che divenne poi famoso per aver fondato la colonia del Nuovo Mondo: la Pennsylvania.

   Una delle prime mete di Cromwell, ovvero: uno dei primi ordini che egli impartì a Blake, fu quello di puntare ai traffici olandesi, specie quelli che solitamente provenivano dalle Indie e che per eludere la sorveglianza inglese, erano soliti transitare dal mare del nord anziché attraversare la manica. Non di meno, Blake ricevette anche l'ordine perentorio di attaccare, senza esitazione, la flotta dei pescherecci olandesi che solitamente, da generazioni, pescavano di aringhe al largo delle coste scozzesi e inglesi. Insomma: una guerra ad oltranza e senza mezzi termini. E non fu la sola.

   Ma come si arrivò a questo stato di cose. Perché l'Inghilterra, ovvero Cromwell, si accanì contro l'Olanda. In primis si potrebbe affermare che la causa di ciò fu il fallimento di una missione diplomatica intercorsa tra Inghilterra e Olanda, intesa ad ottenere l'adesione di quest'ultima al "Commonwealth of England".

   Ma andiamo con ordine e vediamo gli antefatti: dopo l'avvenuta rivoluzione che soverchiò i regni di Scothia e Inghilterra, si delineò nel paese una coalizione politica denominata il "Commonwealth" che, de facto,  instaurò un governo militare a nome del Parlamento ma in realtà, retto da Cromwell.  Letteralmente, questo termine si traduce in "Benessere Comune" e, per inciso, tale proposta, non interessò l'Olanda che la rifiutò e questo, fece scaturire gli "Atti di Navigazione del 1651" voluti espressamente da Cromwell in persona e che, in prevalenza, servirono essenzialmente a favorire la marina mercantile inglese a scapito di quella olandese poiché, detti Atti, vietavano l'accesso in qualsiasi porto inglese di qualsiasi mercanzia che non fosse trasportata da navi britanniche o da eventuale naviglio che non fosse appartenente al Paese di provenienza della merce medesima. Per di più: incombeva l'obbligo del saluto alla bandiera. Ovviamente, per gli olandesi, tutto questo rappresentava un intoppo alla loro maggiore attività. In realtà, il vero pretesto da parte dei britannici, era quello di immettersi nei traffici commerciali a proprio uso e consumo. Ed ecco quindi il mero pretesto, che quel giorno sulla Manica, proprio di fronte alle bianche scogliere di Dover, causò lo scatenarsi del conflitto. Il mancato saluto alla bandiera inglese da parte di una nave olandese, fu la scintilla che inalberò gli animi a tal punto da passare alle vie di fatto.

   Dunque: l'evento e lo sviluppo del connubio "nave cannone" fu una innovazione tecnologica ed evolutiva dei vascelli da guerra, che permise di accentuare il potere marittimo di una nazione, consentendole di difendere i propri diritti nei traffici commerciali e/o di prevaricare sugli altri.

   Ma riprendiamo la nostra storia. I combattimenti che di verificarono per il dominio dei mari da parte delle potenze Europee: per alcune, in un certo qual senso, significava sopravvivenza mentre, per altre, significava conquista ed espansione. Oramai i confini del mondo erano aperti e le rotte commerciali dilagavano nei mari conosciuti e negli oceani, e in questo teatro in continua evoluzione, l'Olanda, era divenuta maestra nei commerci. La sua organizzazione mercantile si era evoluta quasi naturalmente, un pò a scapito di una marina da guerra meno addestrata, che avrebbe dovuto sostenere i commerci lungo le vie di comunicazione. Le navi mercantili delle quali gli olandesi si servivano, nel loro complesso, erano da considerarsi piuttosto uniche, ed erano particolarmente adatte al tipo di mercanzia che con esse trasportavano; specie da e verso i paesi scandinavi: grano, legname, sale, pesce e vino. Questo tipo di nave, con la quale essi perpetuavano la loro egemonia sui traffici mercantili, era chiamata "la fluta" ed era caratterizzata proprio per la peculiarità del suo impiego. Era un natante dotato di strutture piuttosto leggere e privo di armamenti; aveva una stiva capiente e una prua piuttosto grossa e una lunga chiglia abbastanza piatta, molto adatta ai loro fondali. La sua velatura era ridotta all'essenziale, ragion per cui richiedeva uno sparuto equipaggio, quindi a tutto vantaggio per l'armatore. Per contro, era molto lenta, ma sicura perché teneva bene il mare. Altra caratteristica, era il basso costo costruttivo e di esercizio, perciò essi poterono applicare un basso costo dei noli e questo, fece sì che gli olandesi si imponessero facilmente nei trasporti commerciali e meglio di qualunque altro. A tal proposito, non è da meno sottolineare che, sin dal 1636, gli olandesi possedevano più di 3/4 del tonnellaggio mercantile che transitata lungo le rotte nel Baltico, ben 1050 navi di diverse laste di stazza, che andavano e venivano dalla penisola scandinava alla Francia sud occidentale e tutto questo, si accentuò ancora di più dopo il Trattato di pace di Wesfalia del 1648, che concesse l'indipendenza alle Province Unite ovvero: Olanda, Zrlanda,Utrecth, Gheldria, Frisia e Groninga, esclusa la territorialità del Drenthe, perché considerata una zona rurale di scarso interesse e quindi, senza lo statuto di Provincia. Dette province, peraltro, pur inviando all'Aja i loro rappresentanti accreditati presso gli "Stati Generali", erano formalmente indipendenti.

   ( 1 lasta equivale approssimativamente a 2 Tonnellate)

   Con la pace di Wesfalia dunque, si verificò un'impennata dl commercio marittimo olandese anzi, dai Registri Doganali dell'epoca, risulta che tra il 1648 e il 1651, tale traffico, raggiunse un livello mai più raggiunto in seguito; si calcola infatti che in quel periodo, il naviglio olandese, minacciò di soverchiare quasi tutti i concorrenti, persino sulle rotte Atlantiche sino alla colonie del nuovo mondo. Tutto questo, ovviamente, fu in parte dovuto al declino delle città anseatiche, che non seppero imporsi ad oltranza sui mercati. Oltre modo, gli olandesi, seppero approfittare quasi pacificamente, della rivoluzione inglese, che tenne i loro avversari impegnati in una guerra intestina per parecchio tempo, proprio a scapito dei loro stessi commerci.

   Dunque: le guerre marittime anglo-olandesi, erano principalmente incentrate sulla libertà dei traffici e perché l'Inghilterra, nel suo egocentrismo, ritenendo di avere dei particolari diritti sulla Manica, cercava in tutti i modi di precludere il libero transito navale agli olandesi. La medesima cosa riguardava il libero accesso al mare del Nord da parte dei loro pescherecci. E ci vollero anni per dipanare questo atavico nodo.

   Di contro, la Marina da Guerra britannica, cominciava a delinearsi piuttosto distintamente da quella mercantile, che per il momento era da considerarsi piuttosto medievale, sia per le modalità costruttive che per l'impiego. Essa infatti puntava già ad ad una tecnica omogenea nell'addestramento marinaresco e ad una disciplina che richiedesse capacità tattiche di fuoco, che fossero consolidate in tutta la flotta. Inoltre, già all'epoca, Blake, mise a punto una nuova tattica navale definita "in linea di fila" e mise per la prima volta in atto precise istruzioni di combattimento, cioè le "Fighting Instructions", che segnarono una svolta nella tattica navale da guerra. Naturalmente, per realizzare un tale nuovo assetto, in quanto potenza militare marittima, bisognava disporre di un potere politico determinato e consolidato. Cosa di cui l'Olanda era ancora carente per via delle diatribe che spesso intercorrevano tra le province. Mentre è palese, che ai tempi di Cromwell, questo venne realizzato in pieno anzi: egli già pensava che una simile potenza marittima, in fine, fosse in grado anche di auto finanziarsi con le prede di guerra. La ship britannica dunque: grazie al conflitto, aveva raggiunto delle capacità marinare e una perizia di combattimento di alto livello.

   Tuttavia, anche l'Olanda, poco alla volta comprese che doveva mettere in atto una forza navale che potesse dar man forte al naviglio mercantile, approntando una scorta adeguata. Non bastava che alcune delle navi mercantili fossero parzialmente armate; occorreva che il deterrente navale fosse in grado di controbattere i suoi avversari con adeguata forza, poiché essi apparivano sempre più agguerriti. Il fatto era, che il livello di addestramento che veniva adottato sulle navi da guerra olandesi, era da considerarsi inferiore a quello raggiunto dagli avversari d'oltre mare. Nonostante l'antica esperienza marinara, essa mancava ancora di allineare tra le sue fila, uomini di comprovata disciplina e di tecnica militare e navale, per di più, non va dimenticato che le navi olandesi erano di tonnellaggio inferire e così pure il calibro dei loro armamenti e questo, finì con l'essere il suo tallone d'Achille. L'Olanda, per via dei suoi fondali troppo bassi, non poteva costruire navi che superassero un certo tonnellaggio. Questo valeva anche per le navi da trasporto ma, sopratutto era importante per le navi da guerra. In luogo dei vascelli inglesi che superavano le 700 - 800 laste di stazza e incorporavano sino a 110 bocche da fuoco, gli olandesi contrapponevano navi troppo inferiori sia di tonnellaggio e sia come portata bellica e questo, finì col portare l'Olanda ad essere predestinata al declino. Insomma: l'inadeguatezza dei suoi porti e dei suoi cantieri, era fin troppo evidente, e, nel tempo, avrebbe avuto il suo peso.


 

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