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"U-boot"  i battelli del mare sommerso

a cura di Alessandro BELLOTTO

 

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La battaglia dell'Atlantico

 

    Inutile negare che gli Inglesi tradotti nella persona di Winston Churchill oramai erano giunti quasi allo strenuo delle loro possibilità. I carichi di greggio le derrate alimentari e quant'altro di necessario era per lo più finito in fondo all'Atlantico, ragion per cui, bisognava fare qualche cosa per fermare questo continuo ed estenuante stillicidio. Alla fine di Marzo quindi,  Churchill, convocò il comandante delle forze navali, sir Dudley Pound, e gli disse testualmente:

"alla questione dei sommergibili va data la priorità assoluta".

"la battaglia dell'Atlantico è da considerarsi iniziata".

"i sommergibili in mare vanno catturati e quelli in costruzione nei cantieri o nei porti vanno bombardati".

     In effetti l'Ammiragliato aveva già cominciato a mobilitarsi, più di 50 cacciatorpediniere erano stati aggiunti a rafforzare la squadra di scorte ai convogli, molti dei quali americani, e poi altre corvette fregate e portaerei, per lo più, fu fatto il massimo sforzo per addestrare il personale nelle tattiche antisom. Altra cosa importante furono istituite delle basi di rifornimento in Islanda, cosicché le navi da scorta poterono avere un maggior raggio di azione e, cosa non da poco, la RAF mise a disposizione più aerei, ottimizzando così una cooperazione aeronavale. Furono finalmente intensificati gli studi onde perfezionare il funzionamento del radar. Insomma: tutto ciò pian piano cominciava ad allinearsi nel giusto canale e, pazientemente, aveva cominciato a dare i suoi frutti.

     Nella storia è oramai risaputo che l'uomo sa dare il meglio di se proprio nei momenti più difficili, non si tratta ora di stabilire se nel bene o nel male, sta di fatto che la necessità crea virtù e aguzza l'ingegno. Tra i due belligeranti ovvero: la Germania nazista e gli alleati, per più di due anni si fronteggiarono nell'escogitare sempre nuove tecnologie e/o strategia da contrapporre al proprio nemico. Se da un lato i tedeschi misero a punto un siluro acustico che si auto-guidava alla ricerca di rumori di elica, dalla parte Inglese fu messo a punto una sorta di finto bersaglio che assomigliava ad un battito di mani che traeva in inganno i loro siluri. Quando gli inglesi ottimizzarono il funzionamento del radar, altrettanto fecero i tedeschi mettendo a punto un'apparecchiatura denominata "Metox" che captava le onde radar mettendo in allerta chi ascoltava di eventuale traffico in avvicinamento. Tutte queste scoperte e  ottimizzazioni che venivano attuate per colpire il nemico nei suoi punti più deboli, fecero sì  che entrambi i contendenti passassero attraverso a delle fasi alterne. Una volta riportando dei grossi risultati e dall'altra sfaceli macroscopici. Alla fine però erano sempre le strategie unite alla perizia quelle che davano i maggiori risultati. Dönitz dal canto suo, pur sapendo che le rotte commerciali migliori erano e rimanevano pur sempre quelle a ridosso delle coste inglesi,  oltretutto in questi contesto era anche favorito dalle basi che aveva creato lungo la costa atlantica della Francia, a cui facevano riferimento i suoi U-boot, ebbene: Dönitz, decise di estendere il suo braccio di azione riposizionando i suoi battelli anche in altri bacini di ricerca, quali il mar Nero, il Mediterraneo, il mare delle Antille, l'Oceano Artico, l'Atlantico del sud, l'Oceano Indiano e ancora sino all'estremo Oriente. E i rifornimenti ?! Per questo inventò dei grandi rifornitori sommergibile del tipo XIV modificato da 1700 Tonnellate e soprannominato dai sommergibilisti "vacca da latte". Un pò a similitudine degli incrociatori-sommergibile della prima guerra mondiale. Per gli U-boot questa invenzione fu come una linfa vitale che permetteva loro di essere riforniti in mare sia di gasolio che di viveri perciò, i tempi di permanenza nelle zone calde era di gran lunga superiore. Basti pensare che ognuna di queste nuove unità poteva trasportare la bellezza di 700 tonnellate di gasolio e 45 Tonnellate di altri generi di prima necessità come viveri medicinale e così via. Con un carico potevano essere riforniti all'incirca 10 U-boot rendendoli autonomi per almeno quattro mesi. Dönitz contava di poter estendere il suo raggio di azione di almeno 3 - 4000 Miglia.

     A tal proposito va sicuramente menzionato il lungo periodo trascorso in mare dal comandante dell'U-107, capitano di corvetta, Gùnther Hessler,  genero di Dönitz, che percorse ben 22.000 Miglia e una permanenza in mare di 135 gg affondando 14 unità in un'unica missione.

    

 

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