"U-boot" i battelli del mare sommerso a cura di Alessandro BELLOTTO
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Tenente di Vascello Carl Dönitz |
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Sul finire dell'estate del 1918 la guerra sottomarina che si estendeva all'interno delle colonne d'Ercole cominciava a segnare il passo, il quantitativo mensile degli affondamenti era sceso di molto, oramai le sortite degli U-boot erano sempre più sporadiche, e ciò era derivato dal fatto che oramai non potevano più contare sulle basi di appoggio nelle Fiandre, rese oramai impraticabili dagli sbarramenti posti in essere nella baia di Helgoland e lungo lo stretto di Dover; aggirare l'Inghilterra e arrivare in Germania dal Mare del Nord era diventato insicuro e il percorso troppo lungo. Uno degli ultimi scontri che si svolsero nel Mediterraneo nei primi giorni di Ottobre del 1918 fu ad opera dell'UB-68 posto sotto il comando del tenente di vascello Karl Dönitz (vedi foto). Il giorno 4 alle ore 01.00 del mattino, l'UB-68, incrociava al largo di Capo Passero nella estremità meridionale della Sicilia quando, improvvisamente, Dönitz, scorse un convoglio Inglese che dirigeva verso Malta; Dönitz si predispose per un attacco in superficie e riuscì ad silurare un piroscafo, dopodiché si immerse per sfuggire alla cattura da parte di un cacciatorpediniere riuscendo ad eluderlo. Più tardi, verso l'alba, il comandante Dönotz riuscì a rintracciare nuovamente il convoglio e subito si immerse per sferrare un nuovo attacco, ma una volta sceso a quota periscopica il battello, improvvisamente, non rispondeva più ai comandi, il direttore di macchina non riusciva più a controllare l'assetto orizzontale e la prua, appesantita da una falla, cominciò ad inabissarsi. Subito fu dato l'ordine... INDIETRO TUTTA... TUTTA L'ARIA ALLE RAPIDE ma il sommergibile continuava ad affondare ben oltre gli 80 metri, fortuna volle che a 92 metri, quasi alla quota di collasso, il battello incominciò a risalire, lentamente, ma risaliva... però senza più controllo, come un sughero che risale a galla e ricade poi sull'acqua. Oramai nelle casse non c'era più aria compressa e ciò rendeva impossibile un'eventuale altra immersione. Di fatto un sommergibile che si immerge senza aria è sicuramente spacciato perché non può più risalire. Dönitz si venne così a trovare nel bel mezzo del convoglio inerme e impossibilitato a battersi, così diede l'ordine di abbandonare la nave che affondò poco dopo. Karl Dönitz, l'uomo che non molti anni dopo sarebbe diventato il comandante in capo delle forze sottomarine tedesche, grande assertore sull'impiego dei sommergibili, nonché cancelliere del Terzo Reich, fu ripescato in mare con addosso solamente la camicia le mutande e un calzino. Il comandante della Corvetta "Snapdragon" che lo soccorse, gli prestò la sua tenuta da tennis bianca, e con quell'abbigliamento Dönitz fu condotto a Malta quale prigioniero di guerra. Lo stesso giorno la Germania aveva fatto richiesta agli alleati di un armistizio. Gli ultimi U-boot stanziati nel Mediterraneo fecero rotta per rientrare a Kiel, ivi compresi gli ultimi sommergibili-incrociatori che operavano in Atlantico. Il giorno 22 Ottobre 1918 alle ore 06.30 l'Ammiragliato tedesco emanò un messaggio: ... INIZIARE IMMEDIATAMENTE RIENTRO STOP CAUSA TRATTATIVE IN CORSO PROIBITA OGNI FORMA DI GUERRA AL TRAFFICO COMMERCIALE MARITTIMO STOP U-BOOT SULLA VIA DI RITORNO ATTACCATE NAVI DA GUERRA SOLO DI GIORNO STOP STATO MAGGIORE AMMIRAGLIATO - BERLINO.
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