H.M.S. Victory 1765 a cura di Alessandro BELLOTTO |
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Un po’ di storiaLa Victory, che la stragrande maggioranza conosce e che la storia ci tramanda, è la nave che nobilmente ha legato il proprio nome a quello del Viceammiraglio Horatio Nelson poiché, assieme, furono i protagonisti della famosa quanto epica battaglia navale che si svolse nei pressi di Capo Trafalgar nel 1805, tra la flotta Napoleonica e quella Inglese. Ma forse pochi sanno che questa nave, ancora oggi ben conservata in un bacino di carenaggio a Portsmouth, è l’attuale sede del dipartimento militare marittimo, ed è anche la più vecchia unita iscritta nei ruoli della Marina Britannica, ed è solamente la quinta e ultima unità, nella Marina da guerra, a portare questo nome. Fu per espresso volere del primo ministro William PITT se il nome "Victory" venne ripristinato, poiché in precedenza l’Ammiragliato lo aveva messo al bando, dopo che la sua precedente omonima era affondata nella manica nel 1744 con tutto l’equipaggio. Fu proprio perché nell’anno in cui la nave fu messa in opera, culminava con l’anno delle vittorie nella "guerra dei sette anni" e, la Victory, fu la prima di una serie di altri 12 vascelli da 100 cannoni che sua maestà Giorgio II° fece costruire. Un
breve cenno alle sue altrettanto degne antenate
La
prima Victory della serie, di sole 800 tonnellate, venne varata nel 1559 e
fù la nave ammiraglia di Sir Jhon Hawkins il quale, a capo della 4^
squadra navale della flotta Britannica, partecipò alle operazioni navali
all’imboccatura occidentale della manica contro la
“Invencible
Armada” di Filippo II° re di Spagna, costringendola a battere in
ritirata. La sconfitta subita dagli spagnoli segnò in qualche modo
l’inizio della plurisecolare egemonia Britannica sul mare. Nel 1666
durante la guerra contro l’Olanda, la Victory, culminò la sua lunga
carriera, durata oltre 100
anni, a causa di un incendio,. La
seconda, varata nel 1620 e ricostruita poi nel 1660, dislocava 875
tonnellate. Nel corso della sua cinquantenne attività, portò le
insegne di ben nove ammiragli e inoltre, prese parte attiva nella terza
guerra contro l’Olanda (1674- 1674) a causa dell’atto di navigazione
che Cromwell emanò nel 1651. La
terza unità invece, varata nel 1675 era di stazza superione, 1486
tonnellate e armata con 100 cannoni, fece parte della spedizione
Anglo-Olandese sotto il comando dell’ammiraglio Sir Jhon Ashby, che nel
1692 sconfisse l’ammiraglio Tourville, comandante della flotta Francese,
proprio davanti al promontorio di Berfleur. La
quarta unità, fù la meno fortunata fra tutte, varata nel 1737,
stazzava 1920
tonnellate e affondò nella manica con tutto l’equipaggio
nel 1747 per cause non bene precisate. Messa in opera
della vecchia signora del mare
La quinta unità Victory, ammiraglia di Nelson, fu progettata da Sir Thomas Slade, ingegnere capo della Royal Navy e impostata nel cantiere “Old Single” di Chatham il 23 Luglio del 1759 sotto la direzione di M. Allen maestro d’ascia della marina. L’allestimento si protrasse sino al 7 Maggio 1765 giorno in cui fu varata e posta subito disarmo. La Victory è un vascello di primo rango la cui stazza è di 2176 tonnellate con le seguenti dimensioni: lunghezza, dalla polena al coronamento di poppa 69 m. larghezza 15.79 m. Il colore dello scafo è nero con delle fasce ocra all’altezza dei ponti di batteria. L’artiglieria al momento della sua entrata in servizio era costituita da: ponte di batteria inferiore 30 cannoni da 42 Lb. ponte di batteria centrale 28 cannoni da 24 Lb. ponte di batteria in coperta 30 cannoni da 12 Lb. poi ancora sul cassero di poppa 10 cannoni da 6 Lb. e sul castello di prua 2 cannoni da 6 Lb. Il tutto comprendeva 100 bocche da fuoco. La santa Barbara eraccostituita da 35 tonnellate di polvere e 120 tonnellate di colpi. La Victory, in base alle necessità e alla disponibilità del momento, poteva avere un equipaggio che superava le 800 unità. Ad esempio a Trafalgar aveva un complessivo di 819 uomini, compresi 57 Ufficiali. Aveva razioni sufficienti che le consentiva una autonomia di alcuni mesi. Le provviste alimentari in linea di massima comprendevano: 300 t. di acqua, 50 t. di combustibile, 30 t. di carne salata, 45 t. di biscotto, 15 t. di piselli secchi, 2 t. di burro e 50 t. di birra. Gli alloggiamenti si distinguevano in base al rango e al grado in modo d’avvero confacente all'epoca..., per l’ammiraglio e gli ufficiali superiori erano estremamente lussuosi, mentre per gli altri ufficiali inferiori erano molto modesti e per i giovani guardiamarina erano a dir poco molto spartani e privi di privacy. Per il resto della ciurma ovvero i marinai che costituivano la forza bruta della nave non esistevano cabine, per il riposo venivano utilizzate le amache che appendevano tra i bagli sotto i ponti di batteria in prossimità dei cannoni. Una stessa amaca serviva a due uomini, uno vi dormiva mente l’altro era di guardia; persino il rancio veniva consumato in loco nei pressi del cannone di cui erano i serventi, per consumare il rancio si servivano di assi appese fra un cannone e l’altro. I servizi igienici erano a prua della nave ed erano costituiti da delle assi sospese allo scoperto, solo per gli ufficiali vi era un po’ più di privacy. In compenso, per tutti, non era possibile fare il bagno se non di acqua salata. Per realizzare la Victory furono necessari oltre 10.000
m³ di legname
in prevalenza tutto di quercia che fu accantonato sin dal 1746 e, in
proposito, è stato anche ipotizzato che questo lasso di tempo impiegato per la
stagionatura, sia attribuibile il merito della longevità di questa nave. La
chiglia come manufatto era costituita da otto travi in olmo di sezione
quadrata e dello spessore di 53 cm. che diminuiva di altezza in prossimità
delle zone collegate rispettivamente al dritto di prora e all’arco di
poppa, unite tra loro da giunti a parella. Sopra la chiglia erano poste in
opera le grandi ordinate in quercia seguite dal fasciame interno ed
esterno e le coperture dei ponti. Una volta ultimato questo lavoro,
iniziava il vero e proprio allestimento di tutta la nave e tutto ciò che,
normalmente, veniva fornito a seguito distinta cioè: le alberature le
vele e tutte le manovre, tranne i cannoni di fabbricazione standard, per
la Victory, non furono mai forniti e/o almeno sino al 1769 allorquando la
nave fece le sue prime prove in mare. Dopo di chè furono sbarcati e
l’unità dovette attendere sino al 12 Marzo del 1778 prima di entrare
definitivamente nei quadri di armamento. Il
giorno 8 del mese di Maggio dello stesso anno, 1778, prese il mare
portando le insegne dell’ammiraglio KEPPEL, quale nuovo Comandante delle
flotta della manica e prese parte alla sua prima azione navale contro la
flotta Francese al largo di Ushant. Nel
1780 fu condotta in bacino di carenaggio e l’opera viva fu ricoperta da
3923 piastre di rame che aumentarono la sua stazza di 17 t. questo
provvedimento fu adottato per salvaguardare la carena della nave dalla
corrosione delle teredini. Nel
biennio che seguì, portò ancora le insegne di altri illustri ammiragli
quali: Hardy, Geary, Hyde, Perker, Kempenfelt e di Lord Howe, con
quest’ultimo, nel 1782, partecipò alla liberazione della fortezza di
Gibilterra, la quale era attaccata dalla flotta Franco-Spagnola. L’anno
successivo fu nuovamente posta in disarmo a Portsmouth sino al maggio del
1793, quando il viceammiraglio Lord Hood pose nuovamente le sue insegne e
si trasferì con una flotta di 21 bastimenti nel mediterraneo, così la
Victory prese parte alla occupazione di Tolone. Nell’agosto
del 1795, sotto le insegne dell’ammiraglio Sir William Hothan si trovò
nuovamente a combattere i Francesi lungo le coste delle isole d’Hyeres. Nel
1797, batte ancora la bandiera ammiraglia sotto il Comando di Sir Jhon
Jevis nella battaglia di capo San Vincendo contro la flotta Spagnola,
battaglia rimasta famosa nella storia della Marina Inglese. Nel
novembre dello stesso anno viene nuovamente posta in disarmo a Chatam
dove, per due anni servì da nave ospedale per gli ergastolani. Nel 1801 fu nuovamente portata in bacino di carenaggio e fu sottoposta ad una completa revisione e alcune modifiche strutturali che cambiarono di molto il suo aspetto esteriore. Furono eliminati tutti i balconi di poppa e fu sostituita la polena con quella attuale, nella quale figurano le Armi Reali del 1801 e con l’ordine della Giarrettiera. Porta due motti: “HONI SOIT QUI MAL PENSE” ovvero (sia svergognato chi pensa male) e “DIEU ET MON DROIT” ovvero (Dio e il mio diritto) I sostegni sono costituiti da due angioletti eburnei. Nel
luglio dello stesso anno,1801, divenne l’ammiraglia di Lord Nelson e
partecipò nel 1803 al blocco della flotta Francese che stazionava a
Tolone sotto il Comando del
viceammiraglio Pierre de Villeneuve, il quale riuscì ad eludere
la sorveglianza di Nelson dileguandosi attraverso l’atlantico
sino alle Indie occidentale. Rientrato a Portsmputh, finalmente il 15 settembre del 1805,
Nelson, venne a sapere che
la flotta Francese incrociava al largo di Cadice, quindi salpò a sua volta
e il 21 ottobre del 1805 la intercettò impegnandola in una furente
battaglia navale che alla fine ne consacrò la vittoria dei britannici.
" La battaglia di Trafalgar
” però decretò anche la morte del
grande ammiraglio
"Orazio Nelson"
che fu ucciso da una pallottola di moschetto. La
Victory fu seriamente danneggiata e dovette essere rimorchiata a
Gibilterra per delle riparazione di fortuna. Il 3 novembre salpò alla
volta dell’Inghilterra dove entrò in bacino per le opportune
riparazioni. Dal
1808 sino al 1812 fu nuovamente riarmata e portò le insegne
dell’ammiraglio Saumarez che svolse la sua attività navale in
prevalenza nel Baltico, laddove fu partecipe della ritirata da La Coruna,
dell’esercito Inglese e ancora, nel 1809,
al blocco della base Russa Krodstadt. Nel
dicembre del 1912 viene posta in disarmo a Porstsmouth ma riarmata poco
dopo a causa della fuga di Napoleone dall’isola d’Elba però, la
Battaglia di Waterloo mise definitivamente fine alla attività operativa e
nel 1815 passò della riserva e divenne nave dipartimentale. Tra gli anni
1869 – 1889 fu ancora sede di addestramento per segnalatori. Finalmente
nel 1922, dopo 102 anni di tranquilla inattività nel porto di Portsmouth,
la Victory fu posta definitivamente in secco e restaurata riportandola
agli antichi splendori di Trafalgar. A tale scopo fece da sfondo il dock n°
2 il più antico bacino di
carenaggio al mondo costruito nel 1656. Durante
l’ultimo conflitto mondiale, la vecchia signora fu utilizzata coma
caserma e scuola, subì solo pochi danni a causa dei bombardamenti
Tedeschi e fu chiusa al pubblico per tutta la durata della guerra. Solo
nel 1946 venne riaperta ai visitatori e a tutt’oggi essa è ancora lì a
sfidare tranquillamente il tempo con tutta la sua maestosità. ..Il modello è stato realizzato su disegni di Luigi VOLONTE’ le dimensioni sono: Per pura scelta il
Vascello è stato realizzato senza alcuna colorazione d’epoca, perciò
le varie sfumature sono derivate puramente dalla tonalità e della
tipologia del legno impiegato, inoltre, sono state apportate alcune
lievi modifiche strutturali: alle coffe, alla zona del
giardinetto, alle serpi e al paiolato di prora
Costruttore
Alessandro
BELLOTTO
Italy
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Victory
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