nave salvataggio Proteo A 5310

(Modello dinamico)

1951  

a cura di Alessandro BELLOTTO

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Un po’ di storia

   La Nave salvataggio Proteo A5310  è una unità della Marina Militare le cui funzioni principali sono il soccorso ai sommergibili, il recupero di natanti affondati e operazioni di rimorchio per grosse unità di superficie . Costruttivamente lo scafo è  costituito da una chiglia di tipo massiccio e fra le ordinate il fasciame è interamente chiodato. L’apparato di propulsione dei due motori è calettato, tramite giunto Vulcan-Tosi  K240 e riduttore, ad un unico asse elica destrosa a 5 pale con un diametro di  4.40  m. con un  timone di tipo ordinario a comando elettro idraulico. L’unità è oltremodo dotata di una campana di salvataggio per la fuoriuscita dell’equipaggio dai sommergibili in avaria e uno scafandro per immersioni subacquee di intervento fino a 120 m. di profondità, è dotato anche di una camera di decompressione per il trattamento di operatori subacquei colti da embolia. La camera iperbarica e la sua centrale di controllo sono recentissime con comando automatizzato controllato da softwares, ed è l’unica nave,  assieme a nave Anteo, ad operare nel mediterraneo e in  seno alla NATO. E’ predisposta per essere un eccellente sito per l’addestramento e la qualificazione del personale sia palombaro che sommozzatore  abilitati agli alti fondali e perciò, è alle dirette dipendenze del COMSUBIN.

 Una curiosità sulla vita di bordo.

  Negli anni 60 l’equipaggio dormiva ancora sulle amache come sulle navi a vela. Devo dire che non si dormiva niente male anzi, quando c’era mare grosso lo si sopportava meglio e si dormiva più agevolmente.

Qualche dato tecnico.

Caratteristiche costruttive: 

Lunghezza fuori tutto 75.94  m.

Lunghezza fra le perpendicolari  67.20  m.

Larghezza sezione maestra fuori ossatura  11.66  m.

Pescaggio: 4.20 a Pr.  6.70 a Pp.

Dislocamento 2048 t. a pieno carico

Velocità max. 16 nodi

Apparato di propulsione: 

 n° 2  grandi motori marini Diesel  “UDJ 6  KRUPP”  

        sovralimentati con turbosoffiante "Brawn Boveri"                         

       Potenza:  2400  HP  a 250 g/m  asse cadauno

       Armamento:  2 mitragliere da 20/70  mm.

       Equipaggio:     8 Ufficiali

                           41  Sottificiali

                           67  marinai

 

Alcuni cenni storici.

L’Unita della Marina Militare è stata costruita dai cantieri navali riuniti di Ancona ma la sua storia e a dir poco un po’ inverosimile infatti: il varo dell’unità non ancora completamente allestita  avvenne nel 1943, durante l’occupazione tedesca, questo perché si voleva evitare un’eventuale distruzione dello scafo. In seguito, nave Perseo, questo infatti era il nome che gli era stato assegnato al momento della sua impostazione, finì nelle mani dei tedeschi i quali la rimorchiarono a Trieste per ultimare il montaggio dei motori principali e per completarne l’allestimento. Ma nel settembre del 1944 gli stessi in fuga l’affondarono. Dopo la guerra la marina Inglese recuperò lo scafo e lo consegnò al governo Jugoslavo che, a sua volta,  lo restituì all’Italia. In seguito, l’unità, fu riportata ad Ancona per essere riparata e nuovamente allestita. Fù varata il 2 Giugno 1951 con il nome di Proteo e fu poi  consegnata alla Marina Militare Italiana il 24 Agosto 1951 ad Ancona. Da allora ha sempre svolto un servizio  prestigioso quanto utilissimo,  soprattutto nel ruolo delle sue specifiche mansioni.

Nel Novembre del 1982 a La Spezia è entrata ai grandi lavori per la rimotorizzazione della stessa e, alla data odierna, è tuttora in armamento e continua sempre nelle sue funzioni con i gruppi speciali subacquei  e  incursori, anche se non figura più tra le fila del nostro naviglio

 

Etimologie sul nome Proteo 

1.)   Divinità marina dei Greci, dotato di poteri profetici, rivelava il destino soltanto a coloro che sapevano costringerlo con la forza, malgrado egli assumesse gli aspetti più strani.

 2.)   (Proteus Anguinos) Anfibio che vive in profondità, urodelo, branchiato, dal corpo cilindrico e dal colorito roseo, lungo 25 cm., col muso acuminato e la coda appiattita circondata da una membrana a guisa di pinna. Gli occhi rudimentali sono coperti da pelle. La bocca è ristretta e munita di piccoli denti. Vive nell’America Settentrionale e in Europa e, più precisamente nell’Istria, si trova abbastanza facilmente nelle grotte di Postumia in Slovenia.

 3.)   E’ il nome dato ad un satellite di Nettuno, scoperto nel 1989 dalla missione “Voyanger 2”. E’ un corpo celeste elicoidale roccioso di circa 440 Km. e assieme a Tritone rappresenta il II° satellite nella scala delle dimensioni.

L’ultima curiosità storica.

Dal 1 Ottobre 2001 questa unità da salvataggio, dopo 53 anni di onorato quanto utilissimo servizio, è stata posta in riserva nella sede di La Spezia e che in data 31 Maggio del 2004 è stata definitivamente disarmata e contemporaneamente ceduta alla Marina Militare Bulgara con il nuovo distintivo 224 e dal l Giugno 2004, è  nella nuova sede di Varna in Bulgaria, dove continua egregiamente a svolgere il compito primario di ausilio ai palombari per il salvataggio dei sommergibili.  

 Curiosità costruttive

Il modello rappresentato nella documentazione fotografica, è del tipo dinamico, dotato di un apparato azionato a batteria e di un telecomando a distanza che lo rende adatto alla navigabilità su uno specchio libero d'acqua.

 

Costruttore Luciano  Zuddas (Cagliari) Italy

 

 

 

 

 

 

Proteo
vista di tribordo

 

Proteo
zona poppiera

 

Proteo
zona prodiera

 

Proteo
plancia comando

 

 

Proteo
controplancia

 

 

Proteo
centro nave

 

Proteo
camera iperbarica

 

Proteo
camera iperbarica

 

Proteo
zona del fumaiolo

 

Proteo
fianco sinistro

 

Proteo
fianco destro

 

Proteo
fase costruttiva

 

Proteo
fase costruttiva

 

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