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HARRIER II

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harrier2.jpg (72402 byte)     Le modifiche più estese hanno interessato dunque la fusoliera, mentre gli impennaggi sono rimasti pressoché invariati, così come l’ala che ha registrato solo l’aumento della superficie del bordo di attacco al punto di raccordo con la fusoliera stessa, ottenuto con l’introduzione di nuove LERX (Leading Edge Root Extension), le superfici aerodinamiche che migliorano le prestazioni del velivolo in virata.
   
Il motore montato sugli AV-8B plus, e retrofittato anche sui due TAV-8B della Marina Militare Italiana, è il turbofan Rolls-Royce F402-RR-408 "Pegasus" che assicura al velivolo l’8-10% di spinta in più rispetto al modello RR-406 montato sugli AV-8B "Night Attack", e più in generale una maggiore affidabilità.
  
Il cockpit del "Plus" è pressoché identico a quello dell’AV-8B "Night-attack", con una mappa digitale mobile e due display multifunzioni programmabili con i venti tastini posizionati sulla cornice degli strumenti stessi; si tratta di monitors a colori con cui il "mission computer" presenta al pilota tutta una serie di informazioni elaborate preventivamente a terra con una stazione dotata di personal computer, peraltro facilmente trasferibile a bordo di Nave Garibaldi.  Il cockpit è dotato di una luce verdastra per non abbagliare il pilota quando indossa i Night Vision Goggles, visori personali che vengono utilizzati di notte per vedere i bersagli anche al di fuori del campo visivo del FLIR che non è orientabile.
     L’autonomia dell’AV-8S Harrier II Plus è di circa tre ore in missioni CAP (Combat Air Patrol) svolte entro un raggio di duecento chilometri dalla base o dall’unità, mentre la velocità dovrebbe essere di circa 600 nodi a livello del mare e di 1,0 mach in quota; l’aereo non è supersonico, ma opera in quelle che sono definite le velocità "transoniche", il che non viene considerata come una limitazione perché la missione principale degli Harrier italiani è quella di intercettare i velivoli che stanno attaccando la flotta, una missione che l’aereo nemico effettua sempre a bassissima quota ed a pieno carico e, dunque, proprio a velocità non supersoniche.

VSTOL

 

    Ed è proprio in queste condizioni di ingaggio che il velivolo da il meglio di sé, potendo sfruttare particolari geometrie di avvicinamento al target; nel Dog Fight – combattimento manovrato ravvicinato-l’AV-8B Plus si rileva manovrabilissimo, potendo sfruttare le cosiddette tattiche TVC (Thrust Vectoring Control) che si basano sui particolari assetti resi possibili dagli ugelli orientabili, una caratteristica esclusiva degli Harrier.

    Gli Harrier della Marina Militare sono armati con un cannoncino GAU-12A a cinque canne da 25 mm installato in una gondola ventrale sotto la fusoliera e dotato di un serbatoio con 300 colpi; inoltre possono portare circa 6.000 chilogrammi di armamenti agli otto punti di attacco: missili aria-aria a guida IR AIM-9L "Sidewinder", missili aria-aria a guida radar attiva AIM-120B AMRAAM, missili aria-superficie AGM-65 "Maverick", lanciatori per razzi LAU-10, bombe a caduta GP Mk.81, 82 e 83 con accessori per la loro trasformazione in bombe ritardate (Snakeye) o in LGB (Laser Guided Bomb), e bombe cluster del tipo Mk.20 Rockeye.

 


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