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Maristaeli Grottaglie

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Harrier II

 

     Il GRUPAER, (GRUPpo AERomobili), è l'ultimo arrivato sulla MARISTAELI-GROTTAGLIE ed è sistemato nelle infrastrutture più recenti del sedime aeroportuale pugliese; eppure l’alta affidabilità dell'AV-8B Plus, una macchina nuova ma sviluppata su una cellula già ampiamente sperimentata, e l'essenziale supporto ricevuto nella prime fasi dall'U.S. Marine Corps, ha permesso alla Marina Militare di "bruciare le tappe" e di riuscire a disporre in poco più di un lustro di una componente ad ala fissa "Combat Ready", come attesta tangibilmente proprio la Bandiera di combattimento consegnata al GRUPAER nel giugno del 1996.

Harrier in formazione con Mirage Francesi

     Oggi al GRUPAER si lavora principalmente per affinare l’addestramento ricevuto negli U.S.A cercando di elaborare tattiche per il combattimento "aria-aria" e confrontandosi continuamente con altri reparti intercettori, imbarcati e non; gli AV-HB Plus svolgono quindi un’intensa attività nell'ambito di esercitazioni nazionali e NATO, anche su altre unità portaeromobili, andandosi a rischierare su diverse basi per i tradizionali "squadron exchange".

     I tecnici del GRUPAER oggi riescono a svolgere autonomamente gli interventi del primo e del secondo livello tecnico; gli apparati elettronici in avaria vengono invece inviati direttamente negli U.S.A., per poi ritornare entro tre mesi a Grottaglie, mentre l’ispezione generale di terzo livello sulla cellula dei velivoli viene effettuata presso gli stabilimenti Alenia.

       I "numeri" del GRUPAER non sono ancora al top ma è auspicabile che quanto prima l’acquisizione dei sedici AV-AB Plus verrà completata, così il personale non ha ancora raggiunto l’organico tabellare previsto, ma comunque il suo futuro è già delineato; il trend è infatti quello di cercare di ridurre sempre di più la collaborazione con gli Stati Uniti, arrivando a formare il personale tecnico nell’ambito della stessa Marina Militare, ma soprattutto di provvedere in proprio alla conversione operativa dei piloti che dovrebbero solo "prendere le ali" ed effettuare il "passaggio macchina" negli States, per poi essere addestrati in Italia enfatizzando il ruolo di intercettore del velivolo conformemente alla dottrina d’impiego della Marina Militare che chiede innanzi tutto agli Harrier di assicurare la copertura aerea della flotta.


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