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Storia dell'Aviazione Navale Italiana

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I pionieri dell'Aviazione Italiana:
Mario CALDERARA, Ufficiale di Marina che per primo rivevette in Italia il brevetto di Pilota di Aereo il 12 settembre 1909, qui ripreso con l'amico, il tenente Umberto di Savoia, anch'egli conseguì il secondo brevetto di Pilota. 

(foto Ufficio Storico M.M.)

Mario Calderara

 

UN SECOLO

DI TRADIZIONE AVIATORIA

     Oggi può sembrare non vero, eppure da quel lontano giorno del 1903 in cui i Fratelli Orville e Wilbur WRIGHT   compirono il primo volo nella storia dell'uomo,  è trascorso poco più di un secolo, ma da quel giorno il balzo che la nostra Marina Militare ha compiuto è stato un progressivo di avvenimenti che hanno portato la vecchia signora ad aspirare a sempre maggiori conquiste sino a spiccare il suo primo volo così, giorno dopo giorno, sorretta dalla forza dei suoi pionieri, anche la giovane ala della Marina ha finalmente raggiunto la quota che giustamente gli spetta nella storia moderna.

...ma andiamo con ordine!  

     Si può dire che tutto ebbe inizio il 1 Agosto del 1956 quando viene ufficialmente costituito sull’eliporto di Augusta-Terrevecchie il Primo Gruppo Elicotteri M.M. (Grupelicot-uno) una data da cui ebbe inizio la costituzione delle varie componenti di volo della Marina Militare Italiana.  In realtà meglio sarebbe dire che il varo delle tradizioni "aviatorie" della Marina Militare ebbe i suoi natali nei primi anni del secolo scorso, allorquando alcuni ufficiali della Regia Marina cominciarono ad interessarsi alle prime possibili applicazioni di un mezzo aereo, prima per mezzo dei palloni frenati e successivamente con i dirigibili ed infine con la sperimentazione e l'uso dei primi idroplani.

 

     Si trattava, bene inteso, di autentici pionieri del volo, i cui  nomi fanno ormai parte della storia dell'aviazione italiana; tra questi in particolare emerge la figura del Sottotenente di Vascello Mario Calderara, che già nel 1905 riesce a far decollare un idroveleggiatore rimorchiato dal Cacciatorpediniere "Lanciere" mantenendolo in volo per un breve sorvolata. 

     

     Intanto nell'Aprile del 1909, Wilbur Wright, si trova in Italia e precisamente nel campo di Centocelle per dare delle dimostrazioni di volo e, proprio in quella occasione impartì a Calderara alcune ore di lezioni di volo, e con lui anche al tenente G.M. Umberto Savoia. Fu così che nello stesso anno questi due ufficiali ottennero sul campo il Brevetto di Pilota di Aereo n° 1 e n° 2. Furono i primi brevetti di pilotaggio rilasciati in Italia. L’anno seguente, nel 1910,  il capitano  Calderara venne posto al comando della prima scuola di volo italiana ubicata sull’aeroporto romano di Centocelle.

 

     La Regia Marina cominciava a guardare con vivo interesse alla nuova specialità, quel tanto che nel 1907 venne costituita presso lo Stato Maggiore una prima apposita sezione che si occupava "questioni di aeronautica e di studi relativi che possono interessare la Regia Marina".

Rada di La Spezia, 1907:

per alzarsi in volo l'idroveleggiatore di Calderara

doveva essere trainato da una Unità.

(foto Ufficio Storico M.M.

Nei primi anni  dell'aviazione fu impiegato "il più leggero dell'ari": un dirigibile   nell'hangar di Bazzera a Venezia.

                                     (foto Ufficio Storico M.M.)



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